Da Se tornassi adesso a tutta la sua vita, giù la maschera per Germano Parisi

Da Se tornassi adesso a tutta la sua vita, giù la maschera per Germano Parisi

Con grande gioia diamo il benvenuto a Germano Parisi, artista poliedrico che ci sorprende coi suoi prodigi artistici. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Se tornassi adesso, leggiamo con senso di empatia l’intervista a Germano Parisi, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Apprenderemo curiosità, vizi e virtù della musica e della vita, Germano Parisi si svelerà con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto a Germano Parisi!

Com’è nata tua la passione per la musica?

Da piccolo spesso chiedevo come regali strumenti giocattolo e soprattutto tanti dischi. Mi divertivo a riconoscere nelle canzoni ogni strumento musicale e cosa suonasse nello specifico.

Dietro un personaggio può esserci 1, 100 o 1000 persone. Chi è Germano Parisi e il suo personaggio?

Sicuramente, nelle migliaia di sfaccettature, pregi e difetti, una sola persona coerente con ciò che voleva fare da “grande” che non ha mai avuto un piano B. Personaggio fondamentalmente molto intellegibile.

A volte l’ispirazione ti coglie quando meno te l’aspetti. È stato così per Se tornassi adesso?

Si, può accadere in ogni momento e in situazioni che non ti aspetti. A me spesso capita di notte, uno dei pochi momenti della giornata in cui posso stare da solo con me stesso. Se tornassi adesso nasce in una notte in cui provo a calarmi nello stato d’animo di una persona a cui una grossa delusione d’amore ha spento il cuore, creando una corteccia ormai impenetrabile.

E com’è nato il suo videoclip?

Volevo uno scenario che ricreasse un senso di “finito”, una vecchia stanza con oggetti coperti che alla fine fossero involucri vuoti,inesistenti. E Massimo Mercurio, il regista, ha dato potere a questa mia idea iniziale in una maniera eccezionale. Ringrazio anche Alessia Piragino, la modella che ne è interprete con me.

E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?

Se tornassi adesso è il primo di una serie di singoli che rilascerò nel 2023, probabilmente poi racchiuderò tutti i brani in un album.

Cos’è per te l’arte, la musica?

Ciò che mi permette di vivere, lo spazio libero in una vita fatta di incastri costanti. Anche fra mille difficoltà è quel gioco che non mi stanca mai.

Quali sono le tue influenze artistiche?

Tante, di certo sono cresciuto ascoltando artisti fantastici come Sting, Peter Gabriel, George Michael e da ragazzino rimasi estasiato dal disco “Oltre” di Claudio Baglioni. Amo poi molto il cantautorato classico italiano, ma ho sempre ascoltato di tutto.

Quali sono le tue collaborazioni musicali?

Ho la fortuna di avere persone fantastiche che collaborano con me nella produzione dei miei brani, da Max Parisi, pianista e mio coproduttore ideale, ai produttori Mario Tortoriello ed Andrea D’Amato, Nel mio precedente singolo “Rinascere” uscito a fine gennaio 2023 ho il featuring importante di David Blamires, vocalist e polistrumentista del Pat Metheny Group, vincitore di 2 Grammy Awards. E ce ne saranno alcune nei prossimi brani che dirò man mano. E per Se tornassi adesso devo ringraziare immensamente Giampaolo “Jack” Parisi.

E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?

Quando fai musica il rischio è che resti fra le 4 mura senza una adeguata promozione. Conobbi Marco Stanzani qualche anno fa e mi fu chiaro che se avessi voluto dare visibilità alle mie canzoni, mi sarei affidato alla Red&Blue.

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?

Il mio è un cantautorato pop dove c’è una importante ricerca musicale che va dall’ambient, alla chill. Un mondo di sonorità aperto, dove testi scritti in italiano si fondono su sound che molto più internazionali.

Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

Prima del 2023 non pubblicavo da un pò, mi sono dedicato ad allenare voci e far crescere bei talenti musicali. Poi dallo scorso autunno probabilmente è scoppiato il cassetto dove avevo messo tutte le canzoni che mi chiedevano a gran voce di uscire. Ma sono stati comunque anni di soddisfazione dove ho partecipato ai maggiori talent nazionali come vocal coach di ragazze e ragazzi che seguo.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

Il mondo del pop ha cicli continui, tendenze cha vanno e che vengono, e spesso si è poco liberi perché si ragiona sempre per esigenze di mercato, e questo porta ad un appiattimento dove si fatica a riconoscere un prodotto da un altro. Più che cambiare qualcosa, mi piacerebbe che fosse tutto più libero. L’arte non dovrebbe legarsi a logiche di mercato.

Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?

Sinceramente spero sia solo un brutto ricordo quel periodo, un incubo da cui ci siamo risvegliati.

Progetti a breve e lungo termine?

Uno soltanto: che la mia musica viaggi tantissimo!

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