Quattro chiacchiere col talento puro di Thanks, Welcome Aboard

Quattro chiacchiere col talento puro di Thanks, Welcome Aboard

Accogliamo calorosamente e spalanchiamo le nostre curiose orecchie a Thanks, Welcome Aboard, artisti poliedrici che stanno facendo incetta di consensi coi loro lavori musicali. Recentemente impegnati nella promozione del lavoro , leggiamo con senso di empatia l’intervista a Thanks, Welcome Aboard, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! Apprenderemo curiosità, vizi e virtù della musica e della vita, Thanks, Welcome Aboard si confideranno con noi con quelle che sono le collaborazioni, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto a Thanks, Welcome Aboard!

Com’è nata la vostra passione per la musica?

Tutti e cinque siamo stati esposti fin da piccoli o almeno da adolescenti al mondo della musica. Nelle nostre case abbiamo sempre avuto la fortuna di ascoltare musica. Crescendo abbiamo trovato nella scrittura di canzoni un’opportunità per metterci in gioco stando insieme. C’è chi ha iniziato a tre anni come Marco Vitrotti e chi invece durante l’adolescenza come Damiano Fabio Gallo e Robert Macovei.

Cosa significa e com’è nato il nome Thanks, Welcome Aboard e il suo sound?

“Grazie e benvenuti a bordo”: l’idea era che le persone che vengono a sentirci dal vivo possano sentirsi accolte come su un aereo, quando la voce del pilota ti invita a metterti comodo e goderti un viaggio che ti porterà lontano dalla routine quotidiana. Come gruppo cerchiamo di essere coesi come una famiglia, guidati dall’idea che siamo tutti nella stessa barca e vogliamo stare bene insieme attraverso la musica. Speriamo di trasmettere questa sensazione anche al nostro pubblico. Il sound vorrebbe essere un intreccio tra i diversi background di tutti i componenti della band, che per noi sfocia in un indie-pop-rock. Essenziale l’apporto di Andrea il Bensi al basso e Michele Manfredi alla batteria!

Come è stato concepito il lavoro Going crazy?

Going crazy è forse il nostro lato estremo proprio per il messaggio forte che trasmette. Nasce dal bisogno di far sapere, a chi soffre di attacchi di panico, che non sta realmente impazzendo. Marco Vitrotti ha sofferto di attacchi di panico per quasi 10 anni e, con questa canzone, ha cercato di racchiudere la sua esperienza.

Il lavoro sarà contenuto in un EP/Album?

Questo è il piano! Ci stiamo lavorando proprio in questo momento. Tra giugno e luglio è prevista l’uscita del secondo singolo ma non sveliamo ancora il titolo!

Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?

Ricco di passione e sicuramente non facile però.. che soddisfazione! Abbiamo lavorato tanto sulla costanza, (Marco Vitrotti, Damiano Fabio Gallo e Robert Macovei) fin dall’inizio volevamo creare un ambiente aperto allo scambio continuo di idee. Dobbiamo ringraziare le nostre famiglie per la pazienza per le tante ore spese in sala prove e concerti!

Quali sono le vostre influenze artistiche?

Tutti i membri della band hanno percorsi molto diversi. C’è chi ha fatto indie, rock pesante, worship moderno, pop-rock . Gli artisti che probabilmente seguiamo di più in questo momento sono i Franz Ferdinand, Arctic Monkeys, Muse, Switchfoot e M83!

Quali sono le vostre collaborazioni musicali?

Collaboriamo con Cristiano Norbedo e Marco Rossetti, due artisti incredibili! C’è una forte volontà di aiutarsi a Trieste tra artisti, abbiamo suonato spesso con gli Holy Smog che crediamo siano bravissimi!

E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?

Con Red&Blue e LaPOP ci sentiamo a casa. Sono un gruppo di persone eccezionali che ci trasmettono quotidianamente la loro passione e devozione al lavoro!

Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?

Attraverso le nostre canzoni parliamo spesso di vicende accadute e le conseguenti emozioni, Going Crazy ne è l’esempio: ho un attacco di panico, sono al centro della piazza più grande della città e non so cosa fare, a chi rivolgermi, sento il cuore battere all’impazzata e le mani sudare. Che faccio? Sto forse impazzendo?” Con la nostra musica vogliamo abbracciare chi ci ascolta e dire semplicemente: Non siete soli.

Parliamo delle vostre pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

Concorsi da sottolineare il Miela Music Contest di cui siamo stati finalisti e abbiamo esordito sul palco del Castello di San Giusto a Trieste. Per noi aver firmato con l’etichetta LaPop per questi singoli ci rende estremamente orgogliosi!

Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?

L’Italia genera grandissimi artisti, anche a livello internazionale, come abbiamo visto in questi ultimi anni. Per quanto riguarda il nostro genere, l’indie/pop-rock, c’è una grossa selezione di artisti da cui possiamo e vogliamo imparare!

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?

Consigliamo a tutti di seguirci su Spotify, Instagram e YouTube perché tra pochi mesi uscirà il nostro secondo singolo! Ovviamente facciamo il tifo per tutti gli artisti triestini!

Quali sono i vostri programmi futuri?

La release del nostro primo album sicuramente! Il culmine di 5 anni di lavoro è quello di affiancare a questo singolo, gli altri pezzi che suoniamo regolarmente durante i nostri concerti.

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