A tu per tu con Diorama: incredibile artista

A tu per tu con Diorama: incredibile artista

Onorati e privilegiati, diamo il benvenuto a Diorama , al secolo Matteo Franco, artista poliedrico che ci vizia e seduce con la sua arte. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Non Ci Sono Più, approfondiamo con riconoscenza l’intervista a Diorama , grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Scopriremo interessanti retroscena musicali e di vita, Diorama si svelerà con quelle che sono le collaborazioni, tra le più importanti come quelle con PressACom,Assurditè , le esperienze, e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto a Diorama !

Com’è nata tua la passione per la musica?

Ricordo distintamente l’epifania che ebbi da bambino quando, nella macchina di mio padre ascoltai per la prima volta “Smells Like Teen Spirit” dei Nirvana, in quel momento sapevo esattamente che cosa mi avrebbe reso felice nella vita.

Diorama ” vogliamo sapere di più dei tuoi superpoteri…!

Non credo di avere alcuna capacità paranormale, penso che l’abilità più importante per un musicista sia l’empatia: essere capaci di condividere emozioni e stati d’animo, tradurli in suoni e parole.

A volte l’ispirazione ti coglie quando meno te l’aspetti. È stato così per Non Ci Sono Più?

L’ispirazione di “Non Ci Sono Più” in realtà è arrivata dall’esterno, ho raccontato la storia di una persona a cui voglio bene che affronta problemi di depressione e pensieri suicidi ogni giorno. Era una cosa che volevo fare da molto tempo, credo che la cosa più bella dell’arte è che se si racconta una storia con onestà e passione non deve necessariamente essere autobiografica per risultare autentica.

Il lavoro sarà contenuto in un EP/Album?

“Non Ci Sono Più” è la prima traccia di “Prima Che Sia Mattina (Deluxe)”, l’espansione del mio disco di debutto, fuori dal 2 Dicembre 2021. Rappresenta il culmine di un percorso intenso e variegato, pieno di storie d’amore di dolore, di passione e nostalgia.

In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, vuoi raccontarcele?

Penso che gli alti e bassi per un artista siano il pane quotidiano. Dobbiamo sempre misurarci con le nostre aspettative, camminando sulle spalle dei giganti la cui arte amiamo e rispettiamo, temendo di non riuscire mai a raggiungerla. Poi ci sono tutte le pressioni che vengono dall’esterno: la mercificazione delle nostre opere, la paura di essere fraintesi o, peggio ancora, ignorati. La mia carriera in realtà ha una traiettoria stabile, sicuramente non un’ascesa stellare, ma un costante miglioramento della mia posizione, ciò che devo stare attento a preservare sono i miei sentimenti, poi c’è il solito ego da tenere a bada…

Quali sono le tue influenze artistiche?

Ascolto i tipi di musica più disparati, dai Police a Bob Marley, dall’ R’n’B all’Heavy Metal. Tutto ciò che è autentico e ha il potere di toccarmi finisce per influenzare la mia musica, poi sta a me decidere quali delle mie influenze voglio presentare al pubblico e quali tenere per me.

 

Quali sono le tue collaborazioni musicali?

Collaborare nel music business di oggi è una forma di valuta sociale molto inflazionata. Preferisco collaborare con persone con cui ho una chimica particolare anche a livello caratteriale, colleghi che diventano amici o anche amici che diventano colleghi: Yoisho, Assurditè, LU, Bravo Bravissimo, Light d’Orange, Zo Vivaldi, Moonet; è tutta gente con cui finisco per condividere molto di più che lo studio e il palcoscenico.

E le collaborazioni con PressACom e Assurditè nel lavoro in promozione?

I ragazzi sono stati deliziosi e molto professionali, mai attività promo è stata così semplice e organizzata!

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?

Il contenuto principale che vorrei caratterizzasse quello che faccio è l’amore. Ciò non vuol dire che voglia parlare solo di romanticismo e dolcezza, più che altro mi piacerebbe che l’amore per quello che faccio, la passione con cui racconto le mie storie e suono, permeasse la mia musica in ogni sua istanza cosicché chi l’ascolta ne possa trarre altrettanta passione.

Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

Questo 2021 è stato un anno molto intenso, senza precedenti. Ho pubblicato un totale di 17 brani, un album (con versione Deluxe) partecipato alla finale del concorso Musica da Bere live allo Spazio Polaresco e vinto il premio GiovaniSì del fondo sociale europeo per il testo di “Due Metri dal Suolo”. Sono molto grato per questo 2021, ovviamente avrei voluto suonare dal vivo molto di più, ma è una cosa che arriverà in futuro.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

La scena musicale italiana è molto interessante in questo momento, ci sono molti autori, interpreti e produttori talentuosi e con tanta voglia di fare. Penso che il nostro paese sia limitato da una mentalità utilitaristica e commerciale della musica che non ci permette di essere pionieri in nulla dal punto di vista artistico, abbiamo sempre bisogno di sapere che un genere, un contenuto o un’attitudine funziona negli Stati Uniti prima di investire discograficamente in un progetto che abbia quegli attributi in Italia. Forse questo è quello che mi piacerebbe cambiare nella scena musicale odierna: non c’è per forza bisogno di un Case Study per legittimare una nuova idea, a volte bisogna semplicemente fidarsi dell’istinto.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?

Un brano di cui vi consiglio l’ascolto è Incenso (feat. LU). La produzione è in collaborazione con Yoisho, è intenso e minimale, mette in mostra le doti vocali di LU e dipinge un quadro molto vivido sul sentimento possesso e di appartenenza emotiva.

 

Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?

A questo punto non mi sembra nemmeno un fattore discriminante, sicuramente alcune professioni ne risentono più di altre ma ormai si tratta solo di creare aspettando che le restrizioni ci permettano di godere, prima o poi, di tutto il lavoro svolto.

Quali sono i tuoi programmi futuri?

Suonare, suonare, suonare. Che sia in studio, a casa, nei locali, o anche per strada! Tutto purché si suoni!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *