Diamo oggi il benvenuto a Raimondo Gianazza, aka Dj R@y, artista poliedrico che sta spopolando in radio e in streaming. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Never say too far, condividiamo con piacere l’intervista a Dj R@y, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Affronteremo perciò aspetti musicali e di vita, Dj R@y si aprirà a noi con quelle che sono le collaborazioni, tra le più importanti come quelle con Sorry mom, Erica Molinari, ABF recording, Dj Ag64, le esperienze, come Dear Love e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto a Dj R@y!
Com’è nata tua la passione per la musica?
Sono nato in una famiglia dove la musica era di casa. Avere un padre con amici musicisti da Carlo Alberto Rossi a Pat Boone, un fratello (maggiore di 10 anni) che mi ha fatto da maestro insegnandomi e coinvolgendomi nelle sue esperienze radiofoniche negli anni 70, un Raffaele Crovi che portava in casa i vinili di artisti emergenti da Renato Zero al Banco etc etc… così la musica mi è entrata nel sangue.
Descrivi “Dj R@y” e il suo personaggio, i suoi pregi e i suoi difetti.
Il mio nome d’arte inizialmente era “Jaz”, un mix tra l’abbreviativo del cognome e la passione musicale, poi il nome Ray ha preso il sopravvento e con l’arrivo dei social, negli anni 2000, per differenziarmi ho sostituito la a con @. Non sono mai stato un classico dj ne da radio ne da sale da ballo o discoteca perché cercavo di far divertire e ballare miscelando brani di qualsiasi genere e stile. Forse è un mio difetto ricercare suoni diversi come anche dare consigli e più a persone sbagliate. Pregi? Direi forse intuito o fiuto per brani che poi diverranno successi.
Come descriveresti la nascita di Never say too far?
Il classico Brano del cassetto, scritto nel tempo e nato dalle varie esperienze, poi lasciato maturare in attesa di trovare le persone giuste con cui condividere le mie esperienze.
E com’è nato il suo videoclip?
Una volta preparata la traccia audio sentivamo che mancava qualcosa. Mai come adesso la musica si guarda, quindi la necessità di fare un videoclip che esprimesse con le immagini le sensazioni che volevamo trasmettere con la musica era diventato per noi fondamentale. Non potendo fare riprese in esterna per ragioni di Covid, Alberto Gucci (Dj AG64) si è organizzato cercando filmati che dessero quel senso di libertà e ariosità mettendoli insieme in maniera omogenea, il volto di Erica poi ha fatto il resto rendendo il video godibile dall’inizio alla fine.
E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
“Never Say too far” è uscito come singolo per il momento ma è prevista anche una versione spagnola e un remix in salsa EDM, chissà che poi tutto venga poi raccolto in un EP. Vedremo.
In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, vuoi raccontarcele?
Credo un pò come tutti quelli che vivono la musica da tanti anni come me sanno perfettamente quali sono le peripezie e i compromessi che si devono accettare nell’ambiente musicale. Da un pò di tempo a questa parte però mi sono dato una regola “mai più compromessi” faccio ciò che mi piace senza pensarci troppo e funziona sopratutto a me stesso.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Le influenze sono la viaria, la asiatica e la nigeriana, scherzo.. diciamo che Vangelis e la musica elettronica è un punto di riferimento importante nell’ispirazione musicale.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Le collaborazioni musicali attualmente vengono vagliate insieme al mio produttore Alberto, visto che precedentemente molti ne hanno approfittato senza riconoscermi nulla.
E le collaborazioni con Sorry mom, Erica Molinari, ABF recording, Dj Ag64 nel lavoro in promozione?
E’ stata una bella sorpresa trovare ancora persone che credono nelle potenzialità dei singoli e in certi in progetti mettendoci anima e corpo, sopratutto in questo periodo dove ormai pochi si mettono in gioco se non possiedi almento centomila like. In questo progetto ciascuno ha contribuito con il proprio bagaglio di esperienze musicali e tecniche rendendo un prodotto omogeneo e credo di discreta qualità. La collaborazione poi con Sorrymom è stata la ciliegina sulla torta e che ha dimostrato una alta professionalità e capacità di mamagement musicale veramente importante. Da non dimenticare il prezioso supporto anche di Olivia Gobetti che ha redatto la presentazione al brano contribuendo nella promozione.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
In principio fu…la vita, ossia i lati psicologici della mente che creano illusioni, emozioni che inviano stimoli per muoversi in direzioni illogiche rispetto alla realtà. Un occhio fisso sul subconscio e sulla forza di volontà che sono soggiogate da credenze teologiche e luoghi comuni. In parole semplici, le esperienze di vita e le scelte che il destino ci sottopone.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di live, concerti e concorsi o come il precedente Dear Love?
I Live sono la cosa piu eccitante che ci sia perchè vivi e respiri la voglia di divertirsi della gente e non c’è cosa più bella quando riesci a trasmettere agli altri le emozioni che provi te. “Dear love” è la prima traccia prodotta da DJ R@y per ABF Recording con la voce esperta di Linda Law cantante inglese ex vocalist di Gino Vannelli che ha curato in parte il testo ed ha ottenuto un importante successo sorprendendo piacevolmente tutti perchè inaspettato.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Vengo da un periodo storico musicale, gli anni 80, dove tutta la musica era fatta da veri musicisti e managers che investivano in una idea perchè ne intravedevano delle potenzialità supportati da un oggetto fisico che era il vinile. Certo anche in quel periodo non era tutto rose e fiori ma oggi con l’abbandono del vinile, l’utilizzo sempre più esasperato di sistemi che permettono di fare musica anche a quelli che la musica non la conoscono, una distribuzione finalizzata al guadagno e non alla qualità del prodotto stesso genera molta confusione. Se da un lato ci possono essere delle maggiori opportunità per tutti dall’altra, non essendoci molta selezione nelle pubblicazioni, si immette sul mercato di tutto a scapito della qualità, quindi è un dovere per le etichette selezionare le tracce da pubblicare, primo perchè a lungo andare ne beneficiano le etichette stesse ma sopratutto ne beneficia la musica in generale.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Con Alberto abbiamo intrapreso da poco l’esperienza di ABF Recording producendo brani che mai avremmo pensato potessero avere un così importante numero di ascolti, oltre a “Dear Love” che abbiamo parlato poco fa, suggerisco di ascoltare “West End Girls” dei Pet Shop Boys remixato da Aries con la voce di Xent e “Babylon World” l’EP di AG64 uscito a dicembre dell’anno scorso.
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
Non potevamo scegliere momento migliore per aprire una etichetta come la ABF Recording ma siamo riusciti piano piano ad organizzarci in conferences quasi giornaliere per cercare di affinare dettagli e struttura. Non è stata certo facile e non abbiamo ancora terminato perchè ci siamo imposti la politica dei piccoli passi proprio per non creare false illusioni a quelli che si rivolgono a noi. Da un punto di vista personale ovviamente è stata e continua ad essere dura, per fortuna abbiamio strumenti come computers e telefoni che ci permettono di essere vicini e continuare a lavorare nonostante tutto.
Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa stai lavorando?
Tante cose bollono in pentola un pò per quell’agognato ritorno alla normalità e un pò perchè sull’entusiasmo di quanto fatto fino ad oggi stiamo preparando il remix di Never Say Too Far oltre alla versione spagnola, il remix di Roland Brant Moon Waterfall e a un progetto molto importante che si concretizzerà nei prossimi mesi ma che preferisco parlarne più in la….comunque ne vedremo delle belle.