Negli ultimi anni stiamo assistendo a un susseguirsi di artisti che scelgono il RAP come forma d’espressione musicale. Grazie ai programmi televisivi e agli ospiti che ne hanno diffuso questa corrente musicale, il RAP ha avuto un grande slancio che dagli ambienti da cui nacque, ha trovato terreno fertile ad ogni latitudine. Soprattutto se parliamo di scena musicale italiana, come dall’oltreoceano, i sentimenti e i concetti del RAP si sono mantenuti intatti: dalla rivalsa sociale ai ricordi felici d’un tempo ormai andato, dal ritmo incalzante alle sovraincisioni e ai loops.
Fra i nuovi cantori del RAP italiano quest’oggi abbiamo il piacere di conversare con Cloude, che in questi ultimi giorni torna in radio e streaming col singolo “TI avrei voluta” – all’attivo vanta collaborazioni di rilevanza nazionale e tre album a suo nome “Yes Bula” (2013), “Pioggia Sporca” (2016) e “Ogni maledetto Weekend” (2018). In questo brano Cloude, pseudonimo di Claudio Calcagno, classe 1983, ripercorre momenti e sentimenti di un amore difficile, di quei sentimenti negativi ma genuini che scaturiscono da dell’incomunicabilità dell’amore. Un gioco di versi, esperienze narrate nei versi e ritmo, fanno del nuovo singolo “Ti avrei voluta” un brano che sin da subito ha accolto il favore del pubblico, grazie anche alla riuscita collaborazione col rapper BLUE VIRUS.
Ma adesso mi fermo coi convenevoli: a te la parola!
Ciao a tutti, io sono Cloude, un rapper di 35 anni che ha tanta voglia di fare quello che fa, le rime sono la mia passione. Ho iniziato tanti anni fa, con alti e bassi, e parecchie difficoltà, sono cresciuto musicalmente con Neffa, Fibrae Fritz da Cat, oggi è bello come allora.
Com’è nato “Ti avrei voluta”?
Questo pezzo nasce dalla mia esigenza di esplorare con la scrittura questo tipo di tematiche, in maniera diretta senza girarci intorno. Il pezzo era già stato abbozzato, poi appena Blue ha confermato il feat, l’ho ripreso e convalidato sul beat. Voglio non sentirmi più prigioniero di una persona che alla fine ti prosciuga e ti fa buttare via del tempo.
Qual è il valore più profondo che rappresenta il tuo stile?
La mia sincerità è la parte fondamentale di tutto, poi dentro ci deve essere intrattenimento e vita vera.
Quali sono le tue influenze musicali?
Vengo dal cantautorato genovese, sono le prime cose che ho iniziato ad ascoltare da bambino, di cui nel suono sono ancora attaccato. Poi ho iniziato ad ascoltare i Nirvana e quasi contemporaneamente il rap italiano. Quest’ultimo ha influenzato tutte le mie scelte e aperto un mondo nuovo.
Oltre alla collaborazione con Blue Virus nel brano in rotazione radiofonica in questi giorni, quali sono stati tuoi compagni di viaggio?
Partendo dall’ultima collaborazione, Blue Virus, per me tanta roba, mi piace molto la sua scrittura e professionalità, poi Nandu Popu dei SudSounSystem, è stato un viaggio di cultura, sa un sacco di robe. Poi ho collaborato con due dei produttori più forti che abbiamo in Italia, D-Ross e Startuffo.
La musica ci porta lontano, non solo col pensiero. Grazie alla tua arte hai conosciuto e collaborato con pregiati artisti, ma raccontaci qualche aneddoto della tua vita musicale on the road.
L’aneddoto che ti posso raccontare è di un featuring con Amil Leonardo che doveva essere all’interno del disco ma che non c’è stato. Ho cercato più volte di reperirlo ma non si faceva sentire, siamo andati sulla fiducia, l’ho pagato ma il feat non è mai arrivato, è una cosa che mi ha lasciato un po’ male visto anche il fatto che è abbastanza conosciuto. Non è sempre detto che se ottieni rispetto sai anche gestirlo nel tempo.
Siamo curiosi di ascoltare nuovi brani, con “Ti avrei voluta” ci hai messo tanta curiosità. Cosa bolle in pentola?
Ho pronto un disco che non vedo l’ora di farvelo sentire, spero nella ripartenza dei live, perché ho voglia di vedere i fan. Comunque sto lavorando a cose nuove, sempre.
Grazie del tuo tempo Claude, a presto con le tue belle novità!