Gold Digga e altre storie, raccontate direttamente da Grime Spitterz

Gold Digga e altre storie, raccontate direttamente da Grime Spitterz

Accogliamo calorosamente e spalanchiamo le nostre curiose orecchie alla band Grime Spitterz , formazione poliedrica che sta raccogliendo ampi consensi sulle piattaforme digitali e non solo. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Gold Digga, pubblichiamo con gratitudine l’intervista alla band Grime Spitterz , grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! Avviciniamoci con garbo e curiosità al mondo musicale e personale dei componenti, la formazione Grime Spitterz ci condividerà con quelle che sono le collaborazioni, fra le tante, quelle con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto alla band Grime Spitterz !

Com’è nata vostra la passione per la musica?

Per rispondere a questa domanda facciamo un salto nel passato, addentrandoci in quelle che sono le nostre esperienze soggettive e più significative!

Salvatore: personalmente avere dei fratelli grandi ha fatto la sua parte, guardavano praticamente solo MTV ricevevo un sacco di input e rimanevo colpito sia dalle sonorità, di cui non capivo nulla visto che ero un bambino, sia dai video. Tutti gli aspetti piú urban mi conquistavano totalmente, ancora di piú se associati alla musica elettronica! Piú di tutti ricordo che rimasi colpito da “Freestyler” dei bomfunk Mc’s e “Galvanize” dei Chemical Brothers

Adriano: Ho sempre ascoltato musica fin da piccolo, con influenze di vari generi date dai miei genitori, poi MTV e Top of The Pops mi hanno un pochino formato nei loro anni d’oro, mi “sconvolse” in senso positivo probabilmente Bomfunk Mc’s, usai “Freestyler” come sveglia per tutte le medie! La passione vera per la musica probabilmente scattò proprio guardando la TV iniziando a cercare e tradurre i primi testi inglesi da internet.

Usa tre aggettivi (e perchè) per descrivere “Grime Spitterz ” e…

Beh, senz’altro ci verrebbe da dire originale, il progetto nasce con il chiaro intento di non assomigliare a nessuno ed essere totalmente riconoscibili tra le masse di una scena musicalmente satura. Provocatorio, come si evince in “Gold Digga” i nostri toni sono spesso sfidanti, inevitabilmente la nostra musica va oltre gli standard e sfida diverse logiche alle quali molti artisti si sono abituati. Divertente, potrebbe sembrare banale, ma non lo é affatto, non tutti gli artisti fanno divertire. Molti raccontano a loro modo un vissuto sofferto, ad esempio.

Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro Gold Digga?

Probabilmente entrambe le opzioni, nasce da un incontro con quella categoria di persone che si mostrano interessate solo se c’è un tornaconto personale e dallo scontro che ne consegue! In “Gold Digga” ci  tenevamo a ribadire che non c’è spazio per arrivisti e voltagabbana. Abbiamo dei valori che ci teniamo a mantenere e pensiamo che a volte la musica possa essere un bel mezzo per condividere dei messaggi sani senza essere “pesanti” o senza cadere nel banale!

Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip?

In “Gold Digga” abbiamo preferito giocare sulla semplicità e la spontaneità. Il singolo tratta una tematica genuina in cui la materialità prevale sulla “spiritualitá”, l’obiettivo é stato quello di mantenere una linea visiva semplice, che riuscisse a trasportare l’ascoltatore all’interno del brano, alternando il tutto a spezzoni di riprese di minatori d’oro per simboleggiare la vera fatica in contrasto con la visione della gold digger che preferisce i sotterfugi alla costanza e al duro lavoro e anche in contrapposizione con l’idea che oggi si ha (spesso proprio nell’ambiente discografico) che il successo possa venire dal giorno alla notte o senza sforzi/impegno.

È prevista l’uscita di un disco?

Attualmente abbiamo ancora tante cartucce singole da sparare, stiamo anche sperimentando un pò con il sound e altri dettagli delle tracce, ma non si sa mai, chissà.. forse si, forse no? Sicuramente é una domanda che in un futuro non molto lontano potrebbe farci tornare “sui nostri passi”, intanto ci godiamo “Gold Digga” e vi invitiamo a curiosare sui nostri profili, potrebbero esserci degli easter egg nascosti!

In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, volete raccontarcele?

Che sia in salita o in discesa, probabilmente non basterebbero 3 interviste per raccontarle tutte! In qualsiasi tipo di rapporto relazionale ci sono tantissimi alti e bassi! Quando Il progetto era appena nato, ad esempio, ci siamo scontrati più volte con la distanza, nonostante la bravura nel portare avanti un progetto da due paesi differenti, dato che ci trovavamo rispettivamente a Londra e Bologna. O ancora, inizialmente non eravamo completamente allineati sugli aspetti legati alla promozione o alla creazione dei contenuti, ad esempio! Tutti aspetti sui quali abbiamo lavorato nel tempo, trasformando alcuni di questi nei nostri punti di forza.

Quali sono le vostre influenze artistiche?

Sicuramente abbiamo tantissimo in comune, ma nei nostri background qualche piccolo dettaglio differente c’è. Durante il suo percorso Omega ha sicuramente avuto piú influenze Dub, reggae, Jungle che si evince anche moltissimo dalla scelta dei flow in “Gold Digga” per esempio; Prodest, invece, ha sicuramente avuto piú influenze legate al rap e alla musica elettronica! Attualmente il duo di producer inglesi Chase & Status ed Mc come Local o Bru-C continuano ad ispirarci parecchio.

Quali sono le vostre collaborazioni musicali?

Beh ne abbiamo fatte diverse e tante devono ancora arrivare! Senz’altro prediligiamo le collaborazioni con artisti che sposano al 100% la nostra visione di sound, subito dopo se ci sono crossover ed esperimenti interessanti siamo comunque in prima linea! Per citarne alcuni, in passato abbiamo avuto il piacere di collaborare con alcuni tra i primi esponenti della scena Grime italiana come Blackson e Miss Fritty nel nostro primo Album. Abbiamo poi collaborato anche con altri artisti come Wiser Keegan, Drimer o ancora con Producer come Dj Fastcut, 301Circular.

Negli ultimi anni dalla collaborazione con il talentuoso Producer Ric de Large é nato un vero e proprio rapporto caratterizzato da un feeling, sia artistico che personale che va ben oltre la musica e da una condivisione della stessa visione!

Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte? 

Oltre al progetto Grime Spitterz e alla musica, abbiamo tante passioni, in ambito sportivo, moda e artistico, quindi proviamo sempre ad inserire qualche elemento di quello che ci rappresenta nelle visual, nei testi e spesso e volentieri anche nelle grafiche! Soprattutto ultimamente che stiamo lavorando a stretto contatto con questa graphic designer riusciamo ad inserire qualche riferimento in più al mondo della street art e dei graffiti. Oltre a tutto questo proviamo sempre a trasmettere un pochino anche la nostra visione sul mondo, senza risultare troppo pesanti!

Parliamo delle vostre pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

A livello di live sicuramente possiamo dirvi che probabilmente una delle ultime esperienze più belle e significative è stata la nostra prima volta a Catania un mesetto fa e sorprendentemente la palestra Lupo si è riempita di più di 300 persone da ogni parte della Sicilia! Questa cosa ci ha fatto riflettere tanto e ci sta dando un sacco la forza per spingere il più possibile per far arrivare questa musica a più orecchie possibili, negli ultimi mesi abbiamo suonato tanto, lavorando noi stessi per chiudere ogni evento e fare in modo di non far mancare nulla! Pubblicazioni invece ne proviamo a fare il più regolarmente possibile, abbiamo una nostra schedule e proviamo a “tenerci in forma”, mentre concerti sfortunatamente assistiamo a pochi, avendo ultimamente la possibilità di suonare live proviamo far girare Grime Spitterz il più possibile, mentre non adoriamo particolarmente i concorsi dove spesso e volentieri quello che facciamo non è capito/considerato.

Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?

C’è molto talento sicuramente, generalizzare è sempre errato, ma ultimamente soprattutto nella musica urban, c’è troppa emulazione e poca ricerca di se stessi, artisticamente parlando ovviamente. Personalmente consigliamo di ricercare maggiormente la propria identità, in quanto, è ciò che consente di posizionarsi e rimanere nel tempo, ma se il fine è esclusivamente economico si perde l’arte e si diventa un prodotto di passaggio.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?

Con una sola traccia potremmo andare in difficoltà, soprattutto perchè siamo due! Scherzi apparte, nell’ultimo anno abbiamo rilasciato tanti brani, diversi ai quali siamo particolarmente legati per uno o più motivi, che a volte sono anche comuni! Se dobbiamo però essere sinceri probabilmente abbiamo due idee differenti, di tracce che sono molto simili ma anche differenti tra loro, ma alla fine diciamo “Beast Mode”, rilasciata quest’anno e che ci rappresenta moltissimo anche per la “fotta” trasmessa, crediamo sia molto identitaria per il progetto Grime Spitterz!

Quali sono i vostri programmi futuri?

Un sacco! Abbiamo diverse date programmate e in chiusura in giro per l’Italia e non solo! Finiremo l’anno col “botto” con 3 serate a Bologna nel giro di 7 giorni!

Stiamo comunque lavorando tanto per riuscire a far arrivare la nostra musica più lontano possibile e sicuramente tra le varie cose in programma stiamo valutando di organizzare un mini tour in Europa, avendo molti amici sparsi ovunque siamo fiduciosi di poter riuscire a far ballare anche qualche compatriota che vive all’estero, dove sappiamo bene che questo genere ha più seguito, soprattutto in città come Praga da dove stiamo riscontrando ultimamente molto supporto!

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