Uno spritz con Anice Sta Scrivendo eccezionale formazione, vita e curiosità partendo da Buttati in mare

Uno spritz con Anice Sta Scrivendo eccezionale formazione, vita e curiosità partendo da Buttati in mare

Con grande gioia diamo il benvenuto alla band Anice Sta Scrivendo, formazione poliedrica che ci sorprende coi suoi prodigi artistici. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Buttati in mare, condividiamo con felicità l’intervista alla band Anice Sta Scrivendo, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! Leggeremo di più sulla vita musicale e artistica dei componenti, la formazione Anice Sta Scrivendo si confiderà con noi con quelle che sono le collaborazioni, come ad esempio con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto alla band Anice Sta Scrivendo!

Com’è nata vostra la passione per la musica?

Per entrambe è nata da bambine.

Reina  :  Sin da piccola ho ascoltato con i miei genitori i grandi interpreti della musica italiana : Mina, Battisti, Dalla, De André. Con la mamma cantavo e ascoltavo il blues, Joe Bonamassa , Bob Dylan e le cantautrici rock americane come Melissa Etheridge; con il papà suonavo le percussioni, il basso, ascoltavo i Led Zeppelin, il jazz,il funk, la musica sudamericana, ballavo la  lambada.

Ho iniziato a scrivere poesie e poi le mettevo su musica , frequentavo all’epoca la scena dell’ hip hop milanese. Cantavo Giorgia,Ella Fitzgerald,Etta James,Nina Simone.

Iniziai a studiare canto lirico e solfeggio, ascoltavo musica classica.

Crescendo mi venne regalato il primo basso e mi appassionai alla musica rock ,grunge e punk, suonavamo nelle cantine, vivevamo di concerti.

Amo la musica francese, popolare, i canti anarchici, la musica balcanica, etnica, l’elettronica,  ho esplorato in lungo e in largo le sonorità.

Da questa commistione di generi e suoni, da questa struggente vitalità di parole e musica ho iniziato a cantare e a scrivere e amare la musica, sono diventata donna ma ancora oggi la prima cosa che faccio quando mi sveglio e l’ultima prima di andare a dormire, ha a che fare con la musica.

Alice: Non saprei definire, un momento, un periodo in cui è nata la mia passione per la musica, perchè la musica è qualcosa che mi ha sempre accompagnato, è sempre stato naturale averla intorno come colonna sonora di tanti momenti, come ‘tranquillante’ in alcune circostanze, come adrenalina in altri.. mia madre amante della musica celtica, mio padre chitarrista rockettaro , i nonni, con cui ho passato gran parte della mia infanzia, amanti della musica lirica. La casa era sempre piena di musica e anche nei viaggi in macchina che facevo molto spesso per raggiungere le rispettive case dei miei genitori sono sempre stati immersi nella musica. Mio padre ha cambiato varie case quand’ero piccola e la musica è sempre stata la costante in tutte, la radio accesa e la TV sintonizzata su MTV e il sabato su Top of the Pops.

Con mia madre ho sempre visto tanti concerti, di musica classica e di Jazz.

Io e la mia sorella gemella fin da veramente piccole giocavamo alla presentatrice e alla cantante, alternandoci nei ruoli, e crescendo abbiamo messo in pratica quello a cui giocavamo quando eravamo piccole (anche se nessuna è diventata presentatrice XD), io suonando la chitarra e lei il basso. 

Il personaggio può essere una maschera, protettiva quando ci esibiamo. Calato il sipario, chi troviamo dietro Anice Sta Scrivendo e?

Uno ,nessuno,centomila.

Questo troviamo.

Parafrasando il grande Luigi Pirandello, dietro alla maschera può esserci chiunque per questo il palcoscenico è luogo dove tutto è finzione ma è dannatamente vero perché paradossalmente, attraverso la maschera possiamo Essere nella nostra totalità e il Sé Junghiano di disvela , il velo di Maya cade. Nella realtà si usano molte più maschere.

Anice per noi è ciò che ci permette di essere qualcosa in più di ciò che siamo nella vita, o che possiamo essere.

Calato il sipario torniamo ad essere ragazze comuni che vivono vite comuni e osservano ciò che si muove attorno.

Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro Buttati in mare?

Reina: “Buttati in mare, anche rinominata “ il problema dell’ accento ” è nata da due giri di chitarra in una sera d’estate, tornata dell’ennesimo viaggio randagio in giro per la penisola le mani hanno iniziato a scrivere.

Ho fatto riaffiorare i ricordi vissuti lungo la strada, dall’alba della partenza all’arrivo su una spiaggia lontana. Quel viaggio non aveva una meta, come capita nella vita, ma bisogna partire, perdersi, buttarsi per trovare la propria Itaca.

I pensieri si sono allargati, come spesso mi succede, e ho pensato al mare, quello stesso mare che è culla di sogni per qualcuno ma anche naufragio di speranze per altri.

E così in un momento puoi essere immensamente felice e profondamente triste.

Alice : Le chitarre con una ritmica frizzante nelle strofe e nel ritornello vogliono evocare la leggerezza del mare, delle vacanze… La dissonanza del finale crea il contrasto emotivo che si cela nel testo.

E com’è nato il suo videoclip?

Il videoclip racconta di questo viaggio, in una panda a metano che porta le ragazze su una spiaggia , facendo rotolare pensieri e note fino a riva.

Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?

Abbiamo già 10 brani compiuti che vorremmo pubblicare in un album.

Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la vostra storia, tutto il suo percorso!

Reina: Ho iniziato a studiare canto lirico a 11 anni con il maestro Ernesto Panariello, tenore alla Scala di Milano e solfeggio con la sua allieva Satomi.

Intanto ho fatto le prime esperienze con il Piccolo Teatro di Milano, all’età di 14 anni con diversi registi ho poi focalizzato gli studi in ambito teatrale al teatro Fraschini di Pavia, ho iniziato a suonare il basso in gruppi della zona.

A 18 anni sono andata Bologna per studiare al Dams e ho continuato a fare gavetta in svariati ambiti teatrali,circensi, di arte di strada, ho studiato commedia dell’arte all’icai di Venezia( vocalità,acrobatica,danza ).

Ho continuato a cantare e scrivere  in gruppi blues e rock Bolognesi.

Faccio teatro da più di metà della vita, da 14 anni insegno teatro e scrivo spettacoli e regie, spesso unisco musica a narrazione.

Quando nel 2019 sono stata contattata da Alice su Villaggio musicale , da un paio d’anni provavo con alcune formazioni: stavo cercando il gruppo  con cui far vivere alcuni brani che avevo scritto, Alice è stata il destino che mi ha trovato, insieme abbiamo creato Anice Sta Scrivendo prima in formazione allargata, poi in duo abbiamo continuato a creare brani.

ALICE : All’età di 11 anni, insieme a mia sorella, ho preso le prime lezioni di pianoforte presso la scuola media che frequentavamo che organizzava lezioni di musica nel doposcuola. L’anno dopo, volendo seguire le orme dei miei idoli, Slash, Jimi Hendrix, Jimmy Page… ho iniziato a prendere le mie prime lezioni di chitarra acustica ed elettrica presso un insegnante privato del mio paese. Ho continuato così per una decina d’anni tra studi da autodidatta e corsi presso insegnanti privati.

Nel 2019 ho frequentato la Lizard Accademie Musicali di Fiesole per approfondire gli studi della chitarra acustica fingerstyle.

La mia prima band è nata quando avevo 13 anni, con mia sorella al basso e le mie due migliori amiche alla voce e alla batteria. Suonavamo cover e qualche brano scritto da noi. Nel 2004 erano rare a Bologna le band tutte al femminile, per cui eravamo gettonatissime, ci infilavano a suonare in ogni occasione, feste private, motoraduni, feste di paese, locali a bologna, noi eravamo veramente piccole, ho imparato presto insieme a loro che la mia passione era quella, prendere la chitarra e girare il mondo.

Dal 2004 ad oggi ho suonato in band originali con brani di propria composizione, perché è la scrittura di nuove partiture, nuovi brani, che mi ha spinto nel corso degli anni ad approfondire gli studi musicali.

Nel 2019, volendo imbarcarmi in una nuova avventura, più vicina al cantautorato ho contattato Reina su villaggio musicale

ANICE: Abbiamo iniziato a provare nel 2019 in formazione completa con basso e batteria. Per motivi lavorativi che hanno portato Alice a trasferirsi a Milano lo stesso anno, abbiamo messo in stand by il progetto.

Abbiamo quindi ripreso nel 2021 in formazione ridotta chitarra e voce.

Quali sono le vostre influenze artistiche?

Il Blues,il rock,il punk, cantautorato americano e italiano ,Patty Smith, P.J Harvey,Carmen Consoli,De André, Nick Drake, Eddie Vedder, Chris Cornell

Quali sono le vostre collaborazioni musicali?

Al momento non ne abbiamo, ma abbiamo in cantiere qualche idea!

E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?

È la nostra prima esperienza con Red &Blue e ci stiamo trovando bene

Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?

Vorremmo essere la voce di tutte le sfumature.

Non c’è nella scrittura dei brani solo una visione oggettiva ,tutto è sempre l’ombra di una luce o la luce di un ombra.

Cerchiamo di raccontare il crepuscolo.

Parliamo delle vostre pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

Abbiamo avuto alcune esperienze in concorsi, in semifinale al Sanremo rock and trend.

Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?

È sempre un po’ difficile farsi strada nel mondo musicale per degli artisti “emergenti”, o si è spinti da major,  o lanciati da programmi mainstream, oppure si cerca con tanta tenacia e lavoro di far conoscere il proprio mondo sonoro.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?

Al momento abbiamo solo due brani pubblicati ,quindi consigliamo l’altro.. “La strada”.

Quali sono i vostri programmi futuri?

Far conoscere la nostra musica il più possibile, suonando in locali,club ,per strada.

Parallelamente andare in studio e registrare l’album.

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