LIGHTS e altre storie, raccontate direttamente da Matinée

LIGHTS e altre storie, raccontate direttamente da Matinée

Con grande piacere diamo il benvenuto alla band Matinée, formazione poliedrica che sta raccogliendo ampi consensi sulle piattaforme digitali e non solo. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro LIGHTS, leggiamo con senso di empatia l’intervista alla band Matinée, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! Leggeremo di più sulla vita musicale e artistica dei componenti, la formazione Matinée ci racconterà con quelle che sono le collaborazioni, fra le tante, quelle con Neon Tetra Records, Tony Doogan, le esperienze, come Event Horizon e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto alla band Matinée!

Com’è nata la vostra passione per la musica?

La nostra passione per la musica è nata un po’ dalla collezione dei dischi dei nostri fratelli / sorelle maggiori e genitori e un po’ dalla noia della provincia abruzzese. Eravamo amici prima di formare la band e abbiamo trovato nella musica una valvola di sfogo molto efficace.

Usa tre aggettivi (e perchè) per descrivere “Matinée”

Internazionali – perchè viviamo divisi tra UK e Italia da anni e abbiamo avuto la fortuna di collaborare con produttori e musicisti inglesi / scozzesi ecc,

Indie – perché anche se ultimamente ci siamo aperti a sonorità piu’ ricercate ed elettroniche siamo sempre una band che suona come le band dei noughties (00’s),

Tenaci – perché continuiamo a fare musica da anni per il piacere di fare musica a prescindere dalle difficoltà e delle barriere che incontriamo.

Prima l’uovo (il testo) o la gallina (la musica). Com’è stato il processo di creazione di LIGHTS? “Event Horizon” è un concept album che guarda ai corpi celesti, alle stelle e ai pianeti. Come tale avevamo immaginato un pianeta dove individui sono regolati e controllati da luci accecanti, quindi il concetto del testo era pre esistente. Su quel concetto abbiamo poi costruito il brano con l’aiuto di Chris Geddes.

Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro verrà valorizzato da una clip?

Stiamo lavorando a un video clip che sarà disponibile su tutte le piattaforme.

Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la vostra storia, tutto il suo percorso! 

Un’ impresa fare un sommario in poche righe, ma ci proviamo. Quattro amici della provincia abruzzese annoiati e innamorati della musica formano una band. All’inizio eravamo concentrati a fare cover, poi venne il tempo della tribute band e facemmo la scelta dei Franz Ferdinand. Una delle nostre demo è atterrata sulla scrivania del manager dei Franz ed il resto è storia, come si suol dire. Siamo stati invitati al Traffic Festival di Torino a passare una giornata con la band ed Alex e soci ci hanno esortato a fare pezzi nostri e a mantenere il nome Matinée. Da lì abbiamo avuto la fortuna di cominciare a suonare in UK e fare dei festival, poi abbiamo fatto la conoscenza di Tony Doogan e della crew di Glasgow. A oggi come dicevo siamo divisi tra UK e Italia. Io (Luigi) vivo in Inghilterra da ormai 12 anni in pianta stabile.

Quali sono le vostre influenze artistiche?

Le nostre influenze spaziano dalle band storiche degli anni 80 come Tears For Fears, Japan, XTC, Soft Cell a band dei primi 00s come Franz Ferdinand, Editors, Killers, Bloc Party eccetera. Abbiamo anche un’ impostazione più classica per cui ci piacciono anche band storiche come Pink Floyd, Kinks, Muse, QOTSA e altre. Ultimamente abbiamo ascoltato molte band Synthwave e Retrowave come Kavinsky, The Midnight, Timecop1983, FM84.

Quali sono le vostre collaborazioni musicali?

Abbiamo avuto la fortuna di avere gli ultimi due album prodotti da Tony Doogan. In “Event Horizon” un brano è prodotto da Julian Corrie dei Franz Ferdinand. Abbiamo anche avuto il privilegio di avere Pier Ferrantini a cantare il brano “Satellite”. In quasi tutti i brani dell’ ultimo disco abbiamo Chris Geddes dei Belle and Sebastian a tastiere e sequencers. Stiamo scrivendo il prossimo disco che vedrà belle collaborazioni, ma ancora non è il momento e di fare dei nomi

E le collaborazioni con Neon Tetra Records e Tony Doogan nel lavoro in promozione?

Neon Tetra come etichetta sono stati molto di supporto negli ultimi anni e ci hanno dato la libertà di esprimerci a livello artistico. È un onore per noi avere il nostro disco in tutti i negozi inglesi e oltre manica e siamo grati a Neon Tetra per l’opportunità. Per quanto riguarda Tony, beh che dire, lui è stato davvero il motore creativo della band negli ultimi due album. Un personaggio di spessore e già in azione con artisti di calibro mondiale, che ha aperto alcuni orizzonti sonori incoraggiandoci a sperimentare e a lasciarci andare verso generi e sonorità diverse.

Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?

Nell’ ultimo lavoro “Event Horizon” il tema principale è stato il relativismo e il guardare le ‘cose’ dalla prospettiva giusta. Non a caso l’album guarda all’astronomia e ai pianeti celesti, tutto assume un’ accezione diversa se osservato da un satellite o da un altro pianeta.

Parliamo delle vostre pregiate esperienze di live, concerti e concorsi.

Ci teniamo sempre a sottolineare che siamo stati molto fortunati e abbiamo avuto la fortuna di calcare palchi importanti, dai leggendari clubs di New York al Barrowlands di Glasgow. È difficile individuare un’ esperienza in particolare, ma abbiamo avuto il piacere di conoscere persone molto interessanti e artisti eccelsi.

Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?

La scena musicale italiana è davvero in un’ ottima posizione e molto meglio di quello che andava in giro 10 anni fa. Un rinascimento indie che sbocca in band interessantissime.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?

Satellite”, “Summer Sun”, “Goldfish”

Come state vivendo da artisti e persone questo periodo del Covid-19?

Per noi un’ accezione particolare in quanto viviamo divisi tra Italia e Inghilterra per cui ci manca il contatto fisico e la possibilità di suonare tra quattro mura. La tecnologia però è molto di aiuto e abbiamo scritto tanti brani a ‘distanza’, forse come non avevamo mai fatto in passato.

Quali sono i vostri programmi futuri?

Vorremmo ri-prenotare le date saltate per il Covid in UK per l’autunno e speriamo di avere l’opportunità di portare il disco on the road in Italia al più presto.


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