Francesco Dal Poz è un cantautore polistrumentista nato a Treviso il 7 maggio 1995. Cresce in un ambiente famigliare incentrato sulla musica e fin dall’infanzia, grazie al padre, ha l’occasione di essere in contatto con vari musicisti. Tutta la sua giovinezza, fino ai giorni nostri, è un crescendo di successi e una costellazione di successi e riconoscimenti. Un vero onore accogliere a braccia aperte un così grande talento della musica che sta promuovendo la sua più recente opera dal titolo “Tisana”. Lasciamo però Francesco, che ringraziamo ancora per la straordinaria disponibilità, raccontarci di più sulla sua vita e sulla sua musica!
Com’è nata la tua passione per la musica?
La passione per la musica mi appartiene da sempre; mio padre suonava già prima che nascessi e il fatto di aver passato l’infanzia tra i musicisti, mi ha sempre fatto vedere la musica come qualcosa di meraviglioso.
Come è stato concepito il singolo “Tisana”?
La notte in cui ho scritto “Tisana” ho raccontato di qualche sera prima, quando una tisana, appunto, è diventata un’occasione per parlare e vivere un momento significativo; il testo e la musica sono nati in maniera molto naturale e sincera.
E com’è nato il suo videoclip?
Il videoclip di “Tisana” è nato dalla stretta collaborazione con Marco Da Re, regista di altissimo calibro, per non dire visionario; abbiamo voluto raccontare e mostrare qualcosa di vero, sincero e che ci facesse emozionare. Nel video compaiono la mia ragazza, i miei nonni, mio padre e i luoghi che per me rappresentano qualcosa di importante. Sono stati tre giorni intensi di riprese, soprattutto il secondo, con sveglia alle 3 del mattino per arrivare in tempo alla spiaggia, dove l’alba è diventata uno sfondo perfetto della scena principale del videoclip. Quei giorni saranno per me indimenticabili.
Raccontaci le tue esperienze con il brano “Cerco casa” e il progetto “Cara SLA”
Sono state esperienze molto forti. “Cerco casa”, un brano scritto per raccontare la volontà di iniziare una nuova parentesi della mia vita, mi ha dato tante soddisfazioni, più di quanto potessi immaginare. “Cara SLA”, invece, un progetto nato dopo aver collaborato con Mauro Benetton, un mio caro amico malato di SLA, nella scrittura del libro “La coccinella”, mi ha dato l’opportunità di portare le sue parole di speranza a centinaia di ragazzi nelle scuole.
Com’è nata la tua passione per più e diversi strumenti musicali?
La passione è nata in modo del tutto naturale; come dicevo prima, fin da piccolo sono stato in contatto con diversi musicisti e iniziare a suonare è stato un bisogno quasi viscerale. A 7 anni ho cominciato a suonare il pianoforte, a 9 anni la chitarra, a 12 basso e batteria e credo che aver avuto la possibilità di cimentarmi in strumenti a tratti così diversi tra loro, mi abbia dato l’opportunità di avere una visione più ampia della musica rispetto a quella che avrei avuto diversamente.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Le mie influenze artistiche sono tantissime e di diverso tipo. In generale, mi ispirano molto svariati artisti italiani dal genere Pop e Indie, ma amo molto ascoltare anche artisti non italiani. Certo non manca anche l’ascolto di musica in parte diversa da quella che faccio, come la classica, il jazz o l’elettronica.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Negli anni ho avuto l’opportunità di collaborare con diversi artisti e di condividere il palco con altri, come Iva Zanicchi, Zero Assoluto, Ronnie Jones, ed altri. In particolare, nell’ultimo periodo, è stato entusiasmante la collaborazione con Emanuele Conte (cantautore), Reinaldo Anastacio (compositore brasiliano) e Riccardo Rossi (batterista dei The Sun).
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere con la tua arte?
Nei miei brani parlo di me, di quello che provo, di quello che faccio e vivo; ed è proprio perché penso di non avere una vita fuori dal normale che i miei brani parlano delle cose di tutti i giorni, della bellezza e delle difficoltà che un po’ tutti abbiamo nella nostra quotidianità; e mi fa sentire davvero bene quando qualcuno, attraverso una storia instagram, un messaggio oppure una chiacchierata, mi fa sapere che in un mio pezzo si è ritrovato e si è emozionato… Alla fine faccio musica anche per questo.
Raccontaci le tue esperienze, che ti hanno portato già a 12 anni a produrre ottima musica, fino al successo nazionale e competizioni prestigiose di oggi
La musica fin da subito, mi ha portato a conoscere davvero tante belle persone e a fare tante belle esperienze, come i concerti in gran parte d’Italia, eventi di beneficenza, le innumerevoli ore in studio di registrazione. Sono davvero grato per tutto questo.
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
Questo periodo è sicuramente uno dei più difficili, soprattutto a livello lavorativo, oltre che personale. Mi mancano gli abbracci, lo stare con le persone più care, le birre calde ai concerti, le maglie sudate appena sceso dal palco, il sorriso di chi a fine evento vuole fare due chiacchiere con me. Allo stesso tempo, volendo guardare l’aspetto positivo, questo periodo mi sta davvero facendo dare valore a tutte queste singole cose.
Quali sono i tuoi programmi futuri?
In programma c’è l’uscita del nuovo album, dal titolo “Zero”, che per me rappresenta un passo davvero importante, penso uno dei più importanti che abbia mai fatto. Non vedo l’ora di poter condividere con tutti questa nuova musica e, con lei, una parte di me.
http://www.ilblogdiandrea.com/2020/11/francesco-dal-poz-giovane-e-famoso.html