Diamo oggi il benvenuto a Ecklettica, gruppo poliedrico che sta raccogliendo consensi crescenti nel pubblico italiano. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro La mia identità, condividiamo con piacere l’intervista a Ecklettica, grati e onorati per il tempo e la cortesia riservataci! Affronteremo perciò aspetti musicali e di vita, la band si aprirà a noi con quelle che sono le esperienze, come con Warner music, le collaborazioni, i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto agli Ecklettica!
Com’è nata la vostra passione per la musica?
Per ognuno di noi è nata in modo diverso, chi da bambino come il batterista Gianmarco e il tastierista Luca Molinari, chi più tardi in adolescenza come il cantante Jimmy e il chitarrista Matteo. Tutti però abbiamo scoperto insieme di avere la passione non solo per la musica, ma per la scrittura di canzoni inedite; esprimere noi stessi attraverso sensazioni, messaggi e più nello specifico attraverso un sound rappresentativo.
Cosa significa e com’è nato il nome “ECKLETTICA”?
Ecklettica è stato scelto perché rappresenta il fulcro della nostra musica. Ogni componente del gruppo proviene da uno stile di musica diverso: rock, cantautorato, punk/rock anni ’90, Jazz emusica elettronica. Messi insieme creano questo sound eclettico che ritrae nelle varie sfaccettature i nostri personaggi e i caratteri. La CK nel mezzo è stata posta per senso estetico, anche per la nostra volontà di distinguersi un po’ dal coro.
Come è stato concepito il singolo “LA MIA IDENTITÀ”?
Il brano è stato scritto dal nostro cantante, quasi due anni fa e lasciato nel cassetto. È stato ripreso durante la stesura del nostro ultimo album ” Una vita stronza ” riportandolo a nuova vita, con un sound più moderno e asciutto. L’ispirazione è nata dalla volontà di dire con toni crudi ciò che abbiamo dentro, senza mezzi termini, per comunicare al pubblico un messaggio di rivalsa, il liberarsi dalle maschere che troppo spesso limitano il nostro vero io, intrappolandolo in un’immagine distorta.
E com’è nato il suo videoclip?
L’incontro con i registi Valerio leo ed Adriano leo è stato da subito proficuo. Hanno apprezzato i toni provocatori del video e accettato la sfida di scriverlo e girarlo enfatizzando il messaggio della canzone attraverso la loro visione. “Vogliamo che questo video segua l’intenzione del testo, quasi fosse un manifesto del momento” così con questa frase è stato concepito il video che ci vede in vesti mai viste prima; attori, cantanti, musicisti che interpretano un ultimo gruppo di resistenza in questo mondo di catene virtuali. La loro missione è salvare una ragazza da questa prigionia con tutte le loro forze.
È in cantiere un album che lo conterrà? Qualche anticipazione?
La canzone fa parte dell’album “Una vita stronza ” composto da 7 brani di cui 3 editi: “Tutto quello che mi va”, “Una vita stronza ” e il brano in questione ” La mia identità “. Possiamo anticiparvi che tutto l’album verrà messo in streaming su tutte le piattaforme digitali nel corso del 2021.
Com’è stato il vostro percorso dall’esordio a oggi?
Siamo cambiati molto nel corso della nostra esperienza da quando suonavamo su piccoli palchi qua e là tra Roma e dintorni. Il nostro sound soprattutto si è evoluto, inserendo la musica elettronica come nuova influenza. La nostra caratteristica principale è stata sempre quella di amare la musica dal vivo, il contatto con il pubblico e quello che riesce a trasmettere quando sei li. I nostri testi si sono evoluti, prima le tematiche erano molto più leggere, però crescendo l’esigenza è stata quella di inserire tematiche più profonde, forse più mature; come se i testi fossero cresciuti con noi.
Quali sono le vostre influenze artistiche?
Amiamo la musica inglese, attingiamo e abbiamo attinto spesso da artisti britannici e non solo; per fare qualche nome potremmo dire Coldplay, U2, Imagine dragons ( dagli U.S.A), Depeche mode. In italia siamo molto attratti dalla musica di Battiato, Cremonini ma anche dalla nuova ondata di indie che ha portato degli artisti davvero interessanti come gli ex-otago.
Com’è nata la collaborazione con le etichette “RossodiseraRecords” e “Warner Music Italy” nel lavoro in promozione?
È nata dal nostro incontro con Leopoldo Lombardi, proprietario dell’etichetta Rossodisera. È stato attratto dal nostro modo di comunicare e di fare musica e ha voluto scommettere su di noi. Cosi abbiamo ricevuto la distribuzione del brano da parte della Warner, che a sua volta ha voluto darci spazio su i proprio canali. La collaborazione è agli inizi, cercheremo insieme di consolidare il progetto e trovare la via giusta.
Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la musica?
Vogliamo essere liberi di parlare di tutto, dalle nostre esperienze personali fino ad arrivare a concetti universali. Attraverso la musica vengono fuori i nostri veri sentimenti, le nostre paure, i nostri sogni. Vogliamo portare l’ascoltatore ad essere vicino alle nostre vite per condividere con più persone possibili la nostra volontà di andare oltre ciò che appare. Essere spiriti liberi
Parliamo delle esperienze di live, concerti e concorsi?
Sin dalla nostra primissima formazione abbiamo portato su molti palchi la nostra musica. Roma e non solo. Abbiamo fatto la gavetta in questi 8 anni in ogni palco dal più piccolo al più grande . Come già anticipato il live per noi è stato sempre il fulcro del nostro fare musica. Abbiamo partecipato a molti concorsi e ci siamo presentati anche ad un paio di talent.
Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?
La scena musicale italiana è purtroppo rilegata a logiche di mercato troppo spesso imbrigliate in canoni schematici, senza guardare al reale valore di un atto artistico. Questo non comporta sicuramente che non ci siano artisti di valore. Pensiamo infatti che l’ondata di indie e trap abbia generato la meritocrazia che la musica italiana meritava dopo aver lasciato per anni il monopolio alla musica uscita da programmi tv.
Oltre al lavoro in promozione quale altro vostro brano ci consigliate di ascoltare?
I nostri due singoli precedenti “Tutto quello che mi va ” e ” Una vita stronza “
Come state vivendo da artisti e persone questo periodo legato al covid-19?
È un periodo molto duro sia sul lato artistico che economico, ma questo non ferma la nostra voglia di andare avanti. Come tutte le crisi nella storia se prese nel modo giusto portano carica, vitalità e voglia di rivalsa. Non abbiamo mai smesso di scrivere, di suonare, di inseguire i nostri sogni.
Per concludere quali sono i programmi futuri?
Vedremo come prenderà piede il nostro progetto. L’aspirazione è quella di portare ovunque la nostra musica, su i palchi di tutta Italia. Sicuramente come anticipato uscirà tutto il nostro album sulle piattaforme digitali entro la fine del 2021.