Uno spritz con Mash eccezionale artista, vita e curiosità partendo da Lara 2

Uno spritz con Mash eccezionale artista, vita e curiosità partendo da Lara 2

Con grande piacere diamo il benvenuto a Mash, artista poliedrico che sta raccogliendo ampi consensi sulle piattaforme digitali e non solo. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Lara 2, condividiamo con felicità l’intervista a Mash, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Avviciniamoci con garbo e curiosità al mondo musicale e personale, Mash si narrerà con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto a Mash!

Com’è nata tua la passione per la musica?

Da piccolo ero affascinato da come le parole potessero dipingere mondi, e mi perdevo in quelli dipinti da Fabri Fibra. A 12 anni ho chiesto a mamma di comprarmi una chitarra e da lì è iniziata la mia più grande storia d’amore, sono diventato sempre più affamato di note e parole e quando mi sono esibito per la prima volta con la mia band ho capito davvero cos’avrei voluto fare da grande. 

Com’è nato “Mash” e il suo personaggio, il suo sound?

Mash è nato quando il bambino timido e introverso ha deciso di smettere di preoccuparsi del giudizio del mondo e ha pensato che la sua musica avrebbe potuto aiutare tutte le persone che si sentivano come lui. Il sound del primo EP è una celebrazione del grunge, del punk e del “less is more”: ci sono pochi strumenti e tanta voglia di raccontare storie. Questa scelta mi permette di avere spazio per evolvermi in futuro e sperimentare nuove soluzioni creative, come potete già notare da brani come Quella Che Mi Salva e Lara 2.

Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro Lara 2?

Come molti pezzi, anche questo nasce nella mia stanza. Quando scrivo non ho quasi mai un tema prefissato, dunque non so di che cosa effettivamente parlerò finché la penna non inizia a muoversi: è il flusso di coscienza a indicare la via. In questo caso le prime frasi che ho buttato giù, quelle che sentite appena parte il pezzo mi han fatto capire all’istante che quello sarebbe diventato il secondo capitolo di Lara. 

Il lavoro è accompagnato da un video?

Il video è diretto dal magico Edoardo Umberto Conti e lo trovate sul mio canale YouTube. L’abbiamo girato in un pomeriggio di follia e tenebre, proprio nella cambretta di Lara. Buon brivido!

Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?

Mamma ha detto che non si può dire… 😀

Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la tua storia, tutto il tuo percorso!

Quando ho iniziato a suonare non avrei mai pensato che sarebbe diventata un’ossessione. Inizialmente il mio unico interesse era suonare la chitarra per il semplice gusto di farlo, poi crescendo mi sono innamorato dello studio di teoria e armonia tant’è che oggi fatico ad ascoltare un brano senza farne l’analisi armonica… Con la mia prima band da piccolino riempivamo i locali coi nostri amici e compagni di scuola, e le persone aspettavano con gioia il nostro puntuale concerto di fine anno al liceo. I primi live mi hanno fatto capire che era il palco il mio posto nel mondo.

Ed eccomi qui, con una community di cuori fragili che ha compreso che messaggio voglio lasciare dopo di me e che non vedo l’ora di stupire con le prossime uscite, perché se c’è una cosa che chi mi segue può dare per scontato è la mia imprevedibilità.

Quali sono le tue influenze artistiche?

Sono un cacciatore di storie e un amante delle parole; adoro allo stesso tempo urlare e farmi corrodere il condotto uditivo dalle chitarre distorte e dalle voci sporche. Di conseguenza amo tutti gli artisti che mi danno la sensazione di essere liberi e di non aver paura di contaminare la propria musica con molteplici influenze, quelli che fanno canzoni non per accontentare le aspettative di un pubblico che vuole essere rassicurato ma per rincorrere ostinatamente la propria visione e tentare di darle una forma degna. Muse, Radiohead, Linkin Park, De Gregori, Dalla, Niccolò Fabi, Avenged Sevenfold sono alcuni dei nomi che mi ispirano da sempre.

Quali sono le tue collaborazioni musicali?

Drama è il primo artista con cui mi sono sentito di collaborare. Solitamente sono un lupo solitario, ma percepivo che questo pezzo aveva bisogno proprio di lui: quando mi ha mandato la sua strofa ho capito di aver scelto la persona giusta. Lo stimo tantissimo e mi ci rivedo in molte cose, fra tutte nella fame che gli si legge negli occhi, quella voglia folle di portare la sua visione e la sua musica dove meritano di stare.

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?

Potrei sintetizzarli così: è ok sentirsi diversi, ma possiamo sentirci diversi insieme. Le nostre fragilità sono la nostra forza e un cuore fragile è un cuore che sa ancora emozionarsi, ed è per questo da proteggere. Impariamo a danzare con i nostri demoni, perché combatterli è condannarci alla sconfitta.

Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

Il Mashverse, la nostra community, è nato sui social, ma la cosa incredibile è che ai concerti i nickname si trasformano in persone in carne e ossa, con i propri sogni, i propri cuori fragili e una grande voglia di volersi bene. Di tutte le cose menzionate in questa domanda è proprio il live quella che mi emoziona maggiormente. Perché riuscire a fare alzare il culo alle persone oggi è difficilissimo, e ancora di più fargli percorrere centinaia di chilometri per un concerto. All’ultimo mio live, quello di Altloween (Halloween ma in salsa Mashverse), ho avuto l’onore di cantare davanti a famiglie venute da tutta Italia per condividere quella sera speciale con me e Drama ospite sul palco. Questo mi ha dato conferma dell’unicità del percorso che sto facendo assieme alle persone che credono in me, e mi ha fatto ragionare sul fatto che questa gente ha bisogno di questa musicaLt per cuori fragili per stare bene, e io finché avrò fiato in corpo gliela darò.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

Ci sono dei bellissimi progetti che spesso non hanno lo spazio che meritano. Sogno un’industria musicale che incoraggi i progetti indipendenti e riesca a far immaginare ai giovani futuri diversi che non passino necessariamente per i talent. L’Italia è culla di un patrimonio artistico incommensurabile di cui anche le nuove scene musicali sono portavoce, e nel mio piccolo darò sempre il massimo per far sì che la nostra gente venga nutrita da buoni sentimenti, parole buone da mangiare e bella musica.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?

“Lara 2” è il secondo capitolo nella storia di Lara, quindi se vi siete persi il primo correte su Spotify a recuperarlo! se il personaggio di Lara vi ha incuriosito potrete entrare ancora di più nel suo mondo e scoprire nuovi dettagli.

Quali sono i tuoi programmi futuri?

Il contrario di ciò che ci si potrebbe aspettare da me. Vi voglio stupire. Non vi resta che seguire le prossime puntate del Mashverse:)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *