Con grande riconoscenza diamo il benvenuto alla band Drop Circles, formazione poliedrica che sta facendo incetta di consensi coi suoi lavori musicali. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Disarmonica, leggiamo con curiosità l’intervista alla band Drop Circles, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! Entriamo più a fondo nella vita e nelle opere dei componenti, la formazione Drop Circles si confiderà con noi con quelle che sono le collaborazioni, tra le più importanti come quelle con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto alla band Drop Circles!
Rilascia intervista Simone JC – chitarrista Drop Circles
Com’è nata vostra la passione per la musica?
La nostra passione per la musica nasce quando ancora non ci conoscevamo, per ognuno di noi nasce in maniera differente, per me per esempio nasce quando a sei anni ho cominciato a suonare il pianoforte e a studiare solfeggio e musica classica, poi negli anni 90 ho scoperto la chitarra e contemporaneamente il grunge e in quegli anni si è consolidata la passione per la musica e per tutti è stato più o meno così, di sicuro gli anni 90, il sound di Seattle sono state le cose che ci hanno trascinato in un vortice di emozioni al quale tutt’oggi non sappiamo rinunciare.
Com’è nato “Drop Circles” e il suo sound?
Il gruppo nasce nella primavera del 2011 dalle ceneri di alcune band della scena rock fiorentina, navigando da anni nelle torbide acque del Grunge, dopo due importanti cambi (chitarra e basso) la formazione resta poi stabile dal 2016.
Il genere suonato ha come matrice le sonorità Seattliane, ma dalle svariate influenze, con riflessi che spaziano dal Nu-Metal, all’Indie Rock passando per il Crossover. L’orientamento è quello di mantenere la coerenza e il magnetismo con le proprie origini musicali, producendo brani propri che abbiano un sound che trova nella semplicità e nell’esser diretti ed espliciti la propria identità
A volte l’ispirazione ti coglie quando meno te l’aspetti. È stato così per Disarmonica?
E’ vero, l’ispirazione spesso arriva quando vuole, e va colta al volo, Disarmonica è nata una notte in cui nel 2020 eravamo costretti a star chiusi in casa, avevo allestito un rudimentale studiolo di registrazione casalingo per poter dar sfogo a idee e una sera è arrivato il riff portante di Disarmonica, l’ho registrato al volo e mandato agli altri, essendo lontani fisicamente ognuno c’ha visto dentro c’ho che sentiva o ciò che voleva vederci e quindi quando poi finalmente abbiamo avuto modo di ritrovarci in sala a suonare insieme il brano che era stato masticato da tutti è nata Disarmonica, praticamente buona la prima.
Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip?
Si c’è in lavorazione il videoclip che prossimamente uscirà, quindi non aggiungo altro per non spoilerare nulla.
Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?
Si è il primo singolo di una serie di uscite, appena dopo l’estate torneremo in studio e di sicuro ci saranno altre uscite dopo Disarmonica.
In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, volete raccontarcele?
In realtà non ci sono troppissime peripezie, dal 2016 la formazione è rimasta sempre la stessa, il progetto Drop Circles è per tutti noi il momento bello, la valvola di sfogo, quindi il percorso artistico si sviluppa in concomitanza e seguendo un po’ gli stati ‘animo e le fasi di vita di ognuno di noi, ci tiriamo l’un l’altro e seguiamo un po’il percorso con il navigatore spento.
Quali sono le vostre influenze artistiche?
Sicuramente in comune tra noi Drop Circles abbiamo tutta la scena anni 90 di Seattle e del grunge, quindi Alice in Chains, Pearl Jam, Nirvana e Soundgarden, poi ognuno di noi protende anche verso altre direzioni, spaziamo dal nu-metal all’Indie, di sicuro anche la scena glam, metal e crossover degli anni 90/2000 fa parte del nostro bagaglio musicale.
Quali sono le vostre collaborazioni musicali?
Le nostre collaborazioni sono soprattutto nei live, ogni volta che ne abbiamo occasione ci piace condividere il palco con altre band locali e non, negli ultimi due anni poi abbiamo avuto l’occasione di condividere il palco con Manuel Agnelli, i Marlene Kuntz e i Punkreas.
Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?
A noi piace condividere l’emozione che ci ha portati a scrivere un brano, uno stato d’animo, per questo il nostro profilo migliore è quello sul palco, nel live si ha la possibilità di condividere realmente un momento, un suono, il sudore, insomma ci piace trasmettere e ricevere l’energia della sinergia che si crea durante un concerto.
Parliamo delle vostre pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Allora partiamo dalle pubblicazioni, abbiamo pubblicato due EP, Nameless nel 2012 e Volevo Dirty nel 2019, e poi c’è il singolo Disarmonica appena uscito, parlando di pregiate esperienze di sicuro negli ultimi anni abbiamo spinto un pochino di più sull’acceleratore e abbiamo raccolto qualche risultato per noi importante, la fase finale di Sanremo Rock nel mitico teatro Ariston, concerti in Toscana e fuori Toscana in club dove è davvero un piacere poter suonare, in primis il Viper Theatre di Firenze e il Largo Venue a Roma e poi abbiamo avuto l’occasione di condividere il palco con Manuel Agnelli, i Marlene Kuntz e i Punkreas, cosa per noi preziosa e importante.
Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?
Eh, domanda impegnativa, la scena musicale italiana e non solo degli ultimi anni la sentiamo un po’ piatta o anestetizzata, non si capisce bene se non c’è più curiosità da parte del pubblico o se l’offerta è diventata limitata alle cose che fanno business. Però noi siamo semplici musicisti, lasciamo a ognuno il proprio mestiere noi ci limitiamo a fare sporco rock ’n roll e se ci chiedi cosa cambiereste o migliorereste ti rispondiamo “più concerti per i Drop Criclres”! 🙂
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?
Oltre a Disarmonica consigliamo Alchimie, che è la prima traccia di Volevo Dirty del 2019, e poi a seguire tutto il disco.
Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa state lavorando?
Al momento stiamo lavorando al videoclip di Disarmonica, che prossimamente verrà pubblicato e poi dopo l’estate si torna in studio a registrare, delle sorprese non ve ne parliamo altrimenti che sorprese sarebbero?