A tu per tu con Urban Cairo incredibile formazione

A tu per tu con Urban Cairo incredibile formazione

Diamo oggi il benvenuto alla band Urban Cairo, formazione poliedrica che ci sorprende coi suoi prodigi artistici. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Dysphoria, condividiamo con felicità l’intervista alla band Urban Cairo, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! Avviciniamoci con garbo e curiosità al mondo musicale e personale dei componenti, la formazione Urban Cairo ci condividerà con quelle che sono le collaborazioni, tra le più importanti come quelle con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto alla band Urban Cairo!

Com’è nata vostra la passione per la musica?

Beh, pensiamo un po’ come tutti..amici parenti che in qualche modo ci hanno influenzato e introdotto in questo viaggio bellissimo! E poi di sicuro la voglia di esprimere le nostre emozioni più intime in una maniera che ci fa stare bene. Anche un po’ per non omologarci a un sistema che non è inclusivo e non valorizza chi ancora ha qualcosa da dire e pensa fuori dagli schemi

 

Descrivi “Urban Cairo” e i suoi pregi e i suoi difetti

Un pregio che è un difetto: non ci prendiamo troppo seriamente il che da una parte ci rende a nostro modo onesti, ma dall’altra probabilmente ci penalizza. Preferiamo i fatti alle parole non ci piace apparire o fingere chi non siamo, essere veri o sinceri non sempre è una qualità ben vista di questi tempi.

 

Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro Dysphoria?

È nato come tutti i nostri brani, in sala prove, tutto nasce da quel metro quadro di spazio. Quando siamo li entriamo come Giuseppe, Vasco, Cigo ognuno con le sue individualità. Tutto passa quando attacchiamo la spina dei nostri ampli e scarichiamo tutto, una volta  li dentro dimentichiamo chi siamo e tutti i problemi restano fuori, trasformati in energia e gran rumore.

 

Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip?

Non pensiamo che una clip possa valorizzare un brano per noi la musica deve sempre essere al centro di tutto al massimo la clip può fare da colonna sonora, passaci il gioco di parole ahah, la risposta la lasciamo a chi ha guardato il video, ma soprattutto a chi ha ascoltato il pezzo. Speriamo di essere riusciti a toccare le corde giuste e siamo contenti del lavoro fatto dal nostro caro amico Mark che ci ha letteralmente salvato, abbiamo tirato fuori il massimo con il poco tempo, budget e doti recitative che avevamo a disposizione. Ha creato un video diretto come la nostra musica, ci piace pensare che ognuno possa trovarci spunti diversi in fondo è questa la cosa bella dell’arte, noi abbiamo fatto solo la nostra parte.

 

Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?

Risposta esatta, un album che uscirà ad ottobre sotto Overdub Recordings. Siamo molto soddisfatti del lavoro che abbiamo fatto in studio con Tino Paratore. Per noi è un po’ tutto nuovo ma abbiamo fame e voglia di fare ancora tanto quindi non è un arrivo ma solo l’inizio. Siamo fiduciosi e speriamo possa piacere anche a chi lo ascolterà!

 

Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la vostra storia, tutto il suo percorso!

Niente di sfavillante, tanto sudore tanta gavetta poche soddisfazioni! Ahaha solo una gran normalità di eventi: ci siamo conosciuti ad Acqui Terme, nella Val Bormida, luogo in cui vivevano tutti e tre fino a qualche tempo fa; abbiamo iniziato ad “annusarci” a vicenda venendo da diversi progetti; abbiamo iniziato a fare le prove male, abbiamo poi iniziato a suonare in giro male, ci siamo rinchiusi in sala prove, siamo migliorati pensando che aumentare il volume fosse la soluzione al nostro male, è uscito un disco niente male.

 

Quali sono le vostre influenze artistiche?

Troppe, ci serve un’altra intervista a riguardo. È scritto tutto nella musica a noi non piacciono le etichette. C’è chi dice alternative, c’è chi dice grunge, c’è chi dice shoegaze, c’è chi dice garage. A noi piace semplicemente definirci super-fuzz perché da un tono al nostro ambiente, il resto comunque è nella musica e chi ne pensa cosa.

 

Quali sono le vostre collaborazioni musicali?

Con l’etichetta diy di Torino Scatti Vorticosi Records e l’Overdub Recordings. Siamo aperti a qualsiasi altra collaborazione, scriveteci  o sfanculateci.

 

Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?

È una domanda troppo sofisticata, noi andiamo molto di pancia, siamo umorali. Sicuramente ci sentiamo di trasmettere, come già detto, dell’onestà – che piaccia o meno – atttaverso la nostra musica. Non c’è una morale o un fine ben preciso, noi suoniamo e scriviamo riguardo la nostra banale quotidianità in questo mondo.

 

Parliamo delle vostre pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

Concorsi no grazie a meno che non siano per impieghi lavorativi (e magari pure statali ihihihi), live svariati sicuramente per noi il concerto al Blah Blah e allo Spazio 211 di Torino sono due bei “trofei” per noi perché lì ci abbiamo visto passare tutte le band che ci piacciono.

Ci piacerebbe fare delle date all’estero che ci dicono che sia meglio per il nostro genere, ma siamo molto disorganizzati, avremmo bisogno di una mano, soluzioni?

 

Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?

Siamo sicuramente le persone sbagliate per rispondere a questa domanda, ogni epoca ha le sue mode, che ci piacciano o no, non vogliamo fare i vecchi criticoni sinceramente non ci interessa non crediamo stia a noi dare consigli o trovare soluzioni. Noi vogliamo solo fare la nostra musica divertirci e far divertire.

 

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?

Tutti quelli che trovate sulla nostra pagina di Spotify vecchi e nuovi

 

Progetti a breve e lungo termine?

A lungo termine gli Urban Cairo ahah. Solo una cosa: suonare (e fare tanto rumore).

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