Un caffè con Antonio Lusi tutto sulla sua vita e su GUEST IN PEACE

Un caffè con Antonio Lusi tutto sulla sua vita e su GUEST IN PEACE

Con grande riconoscenza diamo il benvenuto a Antonio Lusi, artista poliedrico che ci sorprende coi suoiprodigi artistici. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro GUEST IN PEACE, condividiamo con piacere l’intervista a Antonio Lusi, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Avviciniamoci con garbo e curiosità al mondo musicale e personale, Antonio Lusi ci condividerà con quelle che sono le collaborazioni, fra le tante, quelle con Maninalto!, DAVE WECKL, FABRIZIO BOSSO, VALTER VINCENTI, le esperienze, come Rock School di Londra, Luna Ci Vediamo Domani, Fire In The Dark, Proamp, Liuteria Cesarini e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto a Antonio Lusi!

Com’è nata tua la passione per la musica?

La mia passione ha origini familiari: da piccolo ascoltavo insieme a mio padre i dischi di Pino Daniele e dei Napoli Centrale e mi ritrovavo spesso a canticchiarci sopra, mi faceva stare bene. Crescendo poi ho iniziato ad avvicinarmi ad un altro tipo di musica ascoltando altri generi musicali, anche internazionali: Miles Davis e i Metallica erano i miei preferiti e da lì ho voluto suonare il basso elettrico inizialmente per divertirmi, poi sentivo che era proprio nelle mie corde!

Com’è nato Antonio Lusi e il suo personaggio, il suo sound?

Non credo di essere un particolare personaggio, nella musica sono me stesso, perché ci metto tutto me stesso e tutta la mia personalità, cercando di condividere il mio mondo interiore con le persone che ascoltano i miei brani nel modo più spontaneo possibile. Il mio sound è una commistione di rock, funk, pop, jazz, frutto sia dello studio personale, che quotidianamente mi accompagna da sempre, sia della mia esperienza professionale. Nel tempo ho avuto modo di lavorare con diversi artisti suonando generi differenti: questo mi ha permesso di crescere nella conoscenza e nella padronanza dello strumento trasformandola in un processo creativo unico.

Come è stato concepito il lavoro GUEST IN PEACE?

Guest in peace, come altre mie canzoni, nasce un poʼ da sé in un pomeriggio in cui mentre mi esercitavo col basso, mi trovavo a seguire un interessante documentario incentrato sulla sostenibilità ambientale. La prima melodia è venuta fuori dalle emozioni provate osservando le immagini di foreste piantate da associazioni interessate alla tutela dellʼambiente, per colmare gli effetti del disboscamento incontrollato da parte dellʼuomo. Pensare che esistono persone che si spendono per queste nobili cause mi ha trasmesso un sentimento positivo, di ammirazione e di amore nei confronti di un mondo in cui noi dovremmo vivere come ospiti pacifici e non distruttori. Per me questa canzone somiglia a un seme piantato in una di quelle foreste.

E com’è nato il suo videoclip?

Il videoclip è il montaggio delle sessioni di registrazione di ogni musicista che ha contribuito al pezzo. Il lavoro è stato prodotto durante il secondo lock down pertanto ognuno di noi si trovava in un luogo diverso del mondo, dallʼItalia allʼAmerica. Eʼ stato anche un modo per trasmettere il messaggio che la musica e la voglia di continuare a fare musica non hanno confini né limiti fisici.


E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?

Guest in peace è un singolo che verrà inserito nel mio prossimo album, work in progress!

Comʼè stato il percorso dallʼesordio ad oggi?

Eʼ stato un percorso certamente impegnativo, che ha richiesto sacrifici e

dedizione ma che ho portato avanti convinto che ascoltando il mio cuore e dando voce alla mia passione sarei riuscito a raggiungere i miei obiettivi. Di strada da percorrere ancora ce nʼè ma fino ad oggi sono stato ripagato con grandi soddisfazioni e grandi emozioni condivise con chi, come me, fa della musica una ragione di vita.

Quali sono le tue influenze artistiche?

Come dicevo allʼinizio i miei artisti preferiti sono Pino Daniele, Marcus Miller, Miles Davis e i Metallica.

Quali sono le tue collaborazioni musicali?

Nel tempo ho collaborato con diversi artisti sia in studio di registrazione sia nei tour live. Per citarne alcuni Alborosie , Giuseppe Anastasi , Gatto Panceri, Tonino Carotone.

E la collaborazione/i con Maninalto!, DAVE WECKL, FABRIZIO BOSSO, VALTER VINCENTI nel lavoro in promozione?

La collaborazione con Maninalto è nata nel 2021 proprio in occasione della pubblicazione di “Guest in Peace”. Lʼetichetta ha apprezzato il brano e i lavori che insieme a Valter Vincenti abbiamo realizzato nel corso della nostra collaborazione. Mi fa piacere che la Maninalto creda e dia fiducia al mio progetto.

Quanto a Dave Weckl e Fabrizio Bosso, mentre componevo il brano ho pensato: “Mi piacerebbe dare a questo pezzo uno spessore artistico più elevato” e mi sono chiesto: “Perché non puntare in alto?”. Devo dire che aver suscitato in loro lʼinteresse a collaborare è stata una piacevole sorpresa anche per me!

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica?

Con la musica vorrei trasmettere il mio mondo emotivo e il mio modo di vedere le cose.

Parliamo delle tue pregiate esperienze di live, concerti e concorsi o come quelle di Rock School di Londra, Luna Ci Vediamo Domani, Fire In The Dark, Proamp, Liuteria Cesarini?

Avendo abbracciato a 360° la professione del musicista ho cercato ogni modo possibile per fare esperienza sia accademica, sia sul palco, che in studi di registrazione per essere in grado, poi, di trasformare tutto ciò in brani ed album creati da me come “Luna ci vediamo domani”, il mio secondo album dopo “Seven”. Fire in the Dark, allʼinterno dellʼAlbum “The rockers” realizzato da Alborosie, è stato senza ombra di dubbio un punto focale per la mia carriera, perché mi ha dato la conferma di essere “sulla mia giusta strada” dandomi un ulteriore stimolo a voler fare sempre di più e sempre meglio. Proamp e Liuteria Cesarini sono due aziende leader nel settore rispettivamente degli amplificatori e degli strumenti musicali, con i quali collaboro come endorser e verso i quali cʼè una stima reciproca consolidata da tempo.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti? Il mondo della musica, ma direi il mondo in generale, è in continua evoluzione. Credo che nellʼundergorund italiano ci siano musicisti che riconosco essere molto validi. Altri generi più moderni sono meno vicini ai miei gusti e al mio genere: io preferisco la “musica suonata” ma è giusto rispettare la vena artistica che è in ognuno di noi. Cosa migliorerei? Mi piacerebbe che nei canali radio, web, tv e nel mainstream nazionale venisse dato più risalto agli artisti italiani.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?

Once Upon a Time, credo rappresenti una delle composizioni che amo di più.

Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19? Certamente è un periodo che a noi musicisti, in particolare, ha messo in grande difficoltà non solo economica ma anche emotiva. Ho cercato e sto ancora cercando di reinventarmi e di gettare le basi per nuovi lavori nellʼambito musicale.

Quali sono i tuoi programmi futuri?

Certamente, come tutti noi, spero di tornare quanto prima a suonare e vivere la musica live in libertà. Abbiamo tutti bisogno di musica vissuta e condivisa insieme!

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