Straordinaria e interessante intervista oggi a Marco Conte, artista poliedrico che sta raccogliendo ampi consensi sulle piattaforme digitali e non solo. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Sticker, leggiamo con curiosità l’intervista a Marco Conte, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Leggeremo di più sulla vita musicale e artistica, Marco Conte si svelerà con quelle che sono le collaborazioni, tra le più importanti come quelle con Davide Dame, le esperienze, e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto a Marco Conte!
Com’è nata tua la passione per la musica?
In un certo senso “dentro la pancia della mia mamma”. Mi piace pensare che la musica faccia parte del mio DNA, che essa sia in un certo qual modo una predestinazione, una strada che mi chiama a sè e che era già tracciata per me ancora prima che iniziassi a cantare e suonare da ragazzo. Comunque i segnali che sicuramente me l’hanno fatta incontrare e che mi hanno fatto abbracciare questo percorso sono stati il mio migliore amico alle scuole medie, che suonava la chitarra, e poi gli amici della mia prima band, i The Fhackers, con cui sono ancora in contatto.
Com’è nato “Marco Conte” e il suo personaggio, il suo sound?
É nato e nasce da una ricerca continua, da una mescolanza di vecchio e di nuovo, di ascolti e di obiettivi. Nasce pescando nella forza lirica del rap, nel lessico delle poesie che amo, nelle scenografie dei film e delle serie TV che apprezzo e si contamina con l’indie e con la trap che ascolto passare quotidianamente in radio o nelle playlist Spotify più in voga.
Come è stato concepito il lavoro Sticker?
Sticker è nato dall’amicizia con Davide e da un momento storico (quello del lockdown) in cui l’arte cercava nuove vie di espressione attraverso la tecnologia e in un frangente in cui riflettevamo su questo strano rinnovarsi dei rapporti umani sempre di più costretti (sia per volontà sia per contingenza) dietro uno schermo piatto.
E com’è nato il suo videoclip?
Il videoclip di Sticker è stato curato, in maniera molto simpatica e leggera (ma geniale) da Fra Fazz vuole raccontare e riproporre visivamente una storia d’amore ai giorni nostri, che si dipana principalmente tra messaggi ed emoticon e messaggi visualizzati e senza risposta…
È prevista l’uscita di un disco?
Al momento, essendo il mio progetto molto in divenire, prevedo l’uscita di alcuni singoli e featuring che vedono la collaborazione con vari producers e artisti; in questo modo cerco di “plasmare” la mia cifra artistica e stilistica combinandoli con vari sound e marchi musicali per cercare strada sempre nuove ma comunque autentiche.
In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, vuoi raccontarcele?
Ho imparato ad amare ed apprezzare questa sorta di “rollercoaster” che è la vita ed anche la musica. Sono molti i momenti di crisi, di inquietudine, di insoddisfazione e di volontà di cambiamento. É proprio vero che “chiusa una porta si apre un portone”: nella mia esperienza c’è stato lo scoramento, la volontà di mollare, ci sono stati i no, le delusioni e i momenti di difficoltà, ma a ciascuno (come, ripeto, accade nella vita) è seguito un momento di rinnovamento, di creatività, di ritrovato vigore interiore. Quindi ora tendo a guardare a questi momenti, a quei periodi in cui perdi la bussola o qualche punto di riferimento, come a un’occasione, come al proscenio di un nuovo periodo di fertilità.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Ho sempre apprezzato la musica d’oltreoceano, il rock e il pop californiano, le sonorità internazionali; tuttavia di recente i miei ascolti pescano anche nel mare nostrum del nostro cantautorato storico ma anche recente (Ultimo, Calcutta, Franco 126, Madame ecc.)
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Le collaborazioni che ho all’attivo sono varie e molte, proprio perchè per me la musica è collaborazione e condivisione, e perchè cerco di creare attorno ad ogni canzone un singolare e nuovo team di lavoro e di collaborazione per trattarla quasi come un progetto artistico a sè stante. Sicuramente la principale è quella con il mio amico Simone Ostini, con cui abbiamo un duo: i Simple Mint.
E la collaborazione con Davide Dame nel lavoro in promozione?
Davide è una spalla, un amico e un artista che stimo. Sta facendo un bellissimo percorso e gli auguro di fare sempre meglio, anzi colgo l’occasione per invitare tutti a seguirlo con attenzione!
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Per me fare canzoni è portare divertimento, emozioni positive, una sensazione anche solo momentanea di benessere; “good vibes” come si dice. Sembra un compito da poco, ma ci credo fermamente!
Parliamo delle tue pregiate esperienze di live, concerti e concorsi?
Io vivo di live, per me sono il nutrimento della musica, sono adrenalina, fatica e soddisfazione. Dedico tutto il tempo che posso a prove, concorsi e performance, perchè tengono attiva la vena musicale, un po’ come l’allenamento e la gara per uno sportivo.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Penso che, come sempre, abbiamo la musica e l’arte che ci meritiamo. Nella musica di oggi vedo rispecchiarsi una civiltà, una cultura, una società che, nel bene e nel male, sta profondamente cambiando.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
C’è una canzone che ha cambiato il mio percorso artistico, e si intitola Frangia. É una canzone in cui ho avuto il coraggio di parlare di me stesso in maniera molto diretta, nonchè il coraggio di ritrovare sonorità che amo ma che considero di nicchia. Perciò…buon ascolto!
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
Con grande tristezza e sofferenza nel vedere il mio settore faticare ed essere penalizzato. Senza entrare in polemiche politicamente scorrette voglio solo esprimere la mia speranza e fiducia in uno sforzo congiunto da parte del nostro paese per supportare i gestori dei locali, gli artisti, gli autori, gli organizzatori di eventi, i fonici… Come persona, come sempre, sono affascinato dalle rivoluzioni, dalle novità e dai cambiamenti, e sto sospeso a scrutare l’evoluzione epocale in atto.
Progetti a breve e lungo termine?
Tante nuove canzoni sono in procinto di essere pubblicate dato che è stato un periodo di fervore creativo. Per me ogni nuova canzone è una pagina bianca su cui raccontarmi da zero, è una possibilità di crescere e di rinnovarmi, perciò sto curando attivamente le uscite che saranno annunciate presto e che vedranno la collaborazione con grandi artisti (Little Beat, Josh D’Andrea, Emanuele Sciarra e tanti altri)