Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro DOMANI VOGLIO FARLO ANCORA?
Il brano deriva direttamente dalla sua versione in lingua inglese, “Do
it again” e il testo in italiano ricalca il concetto dell’originale. Vivere appieno la vita può essere talvolta rischioso come buttarsi nel vuoto
senza paracadute. Il protagonista della canzone, ogni giorno si butta
da altezze vertiginose, un gesto che può sembrare un suicidio. Qualcuno o qualcosa però finisce sempre per salvarlo. Lui ne è consapevole pertanto domani lo farà ancora e ancora,
senza paura, per tutta la vita.
Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip?
Valorizzato
non ci pare la parola giusta. Se fai musica, fai musica. Se sei un regista, fai i film. Noi facciamo musica. L’immagine abbinata a un brano è fuorviante, tende a trasformare la musica nella colonna sonora di un grande spot pubblicitario che, seppur abbia lo scopo di diffondere la musica, finisce per metterla in secondo piano. Comunque si, abbiamo fatto un bellissimo video con la partecipazione di un’attrice fantastica.
È prevista l’uscita di un disco?
Certo! Uscirà presto un doppio vinile, per l’etichetta Banksville Records.
In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, volete raccontarcele?
Suonare suonare, per dirla con la PFM. Il nostro percorso cerca di scansare tutto ciò che esula dal suonare,
non ci interessa altro che suonare, e questo è ciò che ci viene bello e facile. Le salite sfiancanti sono invece tutte le cose che riguardano la promozione sui social. Noi detestiamo i social.
Quali sono le vostre influenze artistiche?
Le nostre principali influenze si rifanno a pietre miliari del Rock come Beatles, Led Zeppelin, Pink Floyd, Zappa e Luca D’Ammonio, con testi che si rifanno esplicitamente alla tradizione del cantautorato italiano, focalizzando aspetti e storie della vita contemporanea costantemente in bilico tra mondo reale e mondo virtuale.
Quali sono le vostre collaborazioni musicali?
Con i Pillheads, nei tour passati, hanno collaborato grandi musicisti e amici del calibro di Fabrizio Consoli, Andrea Beccaro e Joe Dochtermann. In studio però facciamo
da soli. Tuttavia nel nuovo disco che stiamo per pubblicare ci sarà il cameo di una grandissima artista italiana, ma al momento
non vogliamo rovinare la sorpresa e teniamo il segreto.
E le collaborazioni con Red&Blue e Riccardo Cesaretti nel lavoro in promozione?
Red & Blue ci aiuta a sopportare la croce della promozione. Marco Stanzani ci dà una grandissima mano. Riccardo Cesaretti invece è il regista che ha girato il video di “Domani voglio farlo ancora”. Lo abbiamo conosciuto grazie all’amico Paolo Di Pirro, ci siamo divertiti parecchio a fare le riprese a Roma, in una grande cava abbandonata. E’ un grande regista, con idee geniali.
Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?
Nella musica, vogliamo trasmettere una nostra interpretazione di vari elementi presenti nella musica del XX secolo, in particolare delle cose che
più amiamo, ovviamente.. Nei testi invece, esprimiamo null’altro che noi stessi.
Non abbiamo nulla
da insegnare, semmai solleviamo domande
senza dare risposte.
Parliamo delle vostre pregiate esperienze di live, concerti e concorsi?
Abbiamo fatto diversi tour in passato in giro per l’Europa, quando i Pillheads erano un progetto unicamente in lingua inglese. Memorabile una fantastica data a Berlino, al Bar 11, abbiamo suonato ad un volume talmente forte
da far perdere per mesi la licenza per suonare al locale. Per ciò che riguarda i concorsi tendiamo a preferire i concerti, quando possibile. La musica è per noi poco compatibile con la competizione,
più adatta allo sport.
Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?
Se parli della scena italiana storica, ci sono cose di tale bellezza che l’ultima cosa che si potrebbe fare è migliorarla, pensiamo a De Andrè, Dalla, Battisti, PFM, Luca d’Ammonio, e un’infinità di altre cose.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?
In rete c’è
da qualche mese il nostro primo singolo in italiano, che si intitola “Il Libero Pensiero”. Mette in relazione il pensiero indipendente con la sindrome di Tourette. Un brano per certi aspetti terapeutico.
Come state vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
Benissimo, ci divertiamo un sacco.
Progetti a breve e lungo termine?
Essere felici e vivere in eterno, a condizione che nell’eternità ci sia un amplificatore
da accendere e delle chitarre
da far urlare.