Con grande piacere diamo il benvenuto a Nicola Albertini, artista poliedrico che sta facendo incetta di consensi coi suoi lavori musicali. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Amami di più, condividiamo con piacere l’intervista a Nicola Albertini, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Leggeremo di più sulla vita musicale e artistica, Nicola Albertini si confiderà con noi con quelle che sono le collaborazioni, tra le più importanti come quelle con SanLucaSound, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto a Nicola Albertini!
Com’è nata tua la passione per la musica?
La musica è qualcosa che nasce con noi e che ci accompagna per tutta la vita.
E’ una cosa che non si può spiegare ma che si sente dentro. E’ cosi e basta.
Ovviamente la grande passione si è manifestata quel giorno di tanti anni fa (avevo 10 anni) in cui i miei genitori
mi fecero fare la prima lezione di pianoforte. Da quel momento non ho più potuto fare a meno di suonare e di ascoltare
musica.
Descrivi “Nicola Albertini” e il suo personaggio, i suoi pregi e i suoi difetti
Nicola è una persona semplice e solare come lo sono la maggior parte delle persone.
Può sembrare strano ma sono molto timido ed introverso.
Amo vivere nelle mie certezze e … prima di lasciare la strada vecchia per la nuova ci penso mille volte.
Al tempo stesso quando scrivo una canzone riesco ad aprirmi completamente. Riesco trattare argomenti o a dire cose
che per me sono tabù. Mi piace vedere le cose con gli occhi degli altri. Mi piace sentirmi uno di tanti per provare a capire il tutto. Mi lascio trasportare dall’istinto e dall’ irrazionalità di quello che sto percependo. E’ una cosa strana ma mi succede cosi.
Come è stato concepito il lavoro Amami di più?
Amami di più è stata come una scarica elettrica. Ho scritto questa canzone di getto.
E’ stato qualcosa di irrazionale. Un momento di riflessione sulla mia vita che è stato investito da una
grandinata di ricordi, di frasi dette, di frasi non dette, di pensieri, di arrabbiature, di sensi di colpa,
di insegnamenti, di ragionamenti, di situazioni vissute, di situazioni immaginate. Come se fosse entrato in azione
il mio grillo parlante personale. In pochissimo tempo mi sono trovato a cantare al pianoforte
il mio bisogno d’amore : ” AMAMI DI PIU’ “.
E com’è nato il suo videoclip?
Il videoclip è stato studiato in team. Abbiamo pensato molto a come potevamo esprimere al meglio
quello che la canzone racconta. Rodolfo Rod Mannara e Federica Lecce che hanno curato la regia e la realizzazione
del video mi hanno aiutato molto a trovare l’idea giusta. Abbiamo deciso di girare le scene in due location
ben distinte : la prima prettamente casalinga e quotidiana nella quale il protagonista medita sulla propria vita e la seconda più evocativa all’interno di un bellissimo teatro nella quale esplode la richiesta di AMORE.
Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?
La canzone AMAMI DI PIU’ fa parte di un LP intitolato NON E’ MAI TROPPO TARDI e composto da 13 canzoni
che è stato pubblicato lo stesso giorno della canzone.
Dopo che sarà terminata la promozione di AMAMI DI PIU’, abbiamo programmato, con tempistiche ancora da definire,
di presentare una dopo l’altra anche le altre canzoni.
Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?
L’esordio è stato in casa a 14 anni davanti ai miei amici. In seguito ho continuato a scrivere canzoni con grande soddisfazione e divertimento. Non ho mai sentito la necessità di pubblicare dischi o di cercare grandi platee.
Senza trascurare la mia passione per la musica, negli anni mi sono dedicato anche a tante altre cose altrettanto belle ed importanti : il mio bellissimo lavoro nel mondo del commercio, la mia meravigliosa figlia, le amicizie, lo sport, i viaggi.
Ho sempre pensato che le cose maturano da se quando una persona si sente pronta.
Poi due anni fa, in un momento in cui mi sentivo particolarmente creativo, sono entrato in contatto
con San Luca Sound ed ho deciso che era venuto il momento di aprire il mio cassetto e di tirare fuori
le mie canzoni.
Quali sono le tue influenze artistiche?
Ho sempre ascoltato di tutto. Ho spaziato dalla musica classica all’ heavy metal. La musica bella è bella e non ho
preconcetti sui generi. Devo però ammettere che ho una predilezione per i grandi cantautori della musica italiana
ed in particolare ho una venerazione per il grandissimo/unico/inimitabile LUCIO DALLA.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Durante la creazione del LP “NON E’ MAI TROPPO TARDI” ho avuto la possibilità di ricevere molti consigli
ed insegnamenti da Manuel Auteri che, oltre ad essere uno dei fondatori di San Luca Sound, vive il mondo della musica nazionale con intensità ed ha raggiunto risultati di primo piano (partecipazione a San Remo e collaborazioni con personaggi come Ivana Spagna e Gatto Panceri). Manuel mi ha fatto il grande regalo di fare un feat cantando insieme a me nella canzone “ITALIA DAI”.
Un grande aiuto mi è stato dato anche da Renato Droghetti. Musicista di prim’ordine (partecipazione a San Remo con la sua band Taglia 42 e collaborazioni con tanti artisti come Paolo Meneguzzi, Pia Tuccitto, Edoardo Bennato).
E la collaborazione con SanLucaSound nel lavoro in promozione?
San Luca Sound ha svolto un lavoro fondamentale di coordinamento di tutte la fasi della creazione e
della promozione del LP.
Grazie a San Luca Sound ho avuto la possibilità di incontrare alcuni seri professionisti del settore
che mi stanno consigliando e supportando al meglio
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Innanzitutto quando scrivo una canzone cerco di soddisfare il mio bisogno di esprimere quello che ho dentro.
Per me è molto importante riconoscermi nelle cose che faccio. Devo prima di tutto piacere a me.
Essere sinceri e autentici credo che sia una cosa che viene percepita ed apprezzata.
Ho sempre amato essere me stesso di fronte agli altri.
Come ogni cantastorie racconto vicende, pensieri, situazioni, visioni, preoccupazioni, gioie.
Tutte cose che di volta in volta ritengo importante condividere con semplicità e sincerità.
Ogni canzone ha qualcosa da dire. Non ho nulla da insegnare però mi piace dire la mia.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di live, concerti e concorsi?
Finora ho fatto concerti in locali e situazioni intimiste. Mi piacerebbe esibirmi in una dimensione più ampia. Intanto sono felice del fatto che, dopo quello che abbiamo passato, si stia piano piano riprendendo a programmare i live in presenza.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
La scena musicale italiana è in continuo fermento. Mi piace il fatto che partendo da quanto
proposto negli ultimi decenni stanno uscendo nuovi artisti nei quali si percepiscono contaminazioni culturali
nuove ed originali. Le idee nuove fanno bene ad ogni forma artistica. L’arte è una delle poche cose che non hanno
confini e che ci fanno capire quanto oggi il mondo sia piccolo.
La cosa che mi dispiace è un problema che esiste ormai in tutti i settori anche non artistici.
A causa delle difficoltà economiche che accompagnano tutto mondo ormai da tempo, le aziende oggi sono
interessate ad avere profitti garantiti. Per questo motivo è molto difficile trovare risorse da destinare agli artisti
emergenti. Pochi sono disposti ed investire su chi non ti garantisce un rientro economico.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Questa domanda è veramente difficile. Amo tutte le mie canzoni perchè in tutte c’è qualcosa di me.
Se però devo chiudere gli occhi e scegliere segnalo “IL SENSO DELLA VITA” che è una
ninna nanna dedicata a mia figlia.
Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?
Da artista devo dividere il discorso in due parti. Da un lato devo riconoscere che è stato un periodo molto creativo.
Gli stimoli emotivi del periodo uniti al maggior tempo avuto a disposizione da dedicare alla scrittura hanno permesso la nascita di tante canzoni. D’altro lato devo purtroppo segnalare (l’hanno già fatto in tanti) che le restrizioni causate dal
covid 19, seppur rispettabili dal punto di vista sanitario, hanno quasi ucciso il mondo della musica. Da più di un anno tutto il comparto musicale non sta lavorando. La maggior parte degli operatori del settore sono in difficoltà economica. Questa situazione sta rischiando di dare un calcio a tante famiglie oltrechè ad un importantissimo settore della cultura.
Personalmente ho vissuto questo periodo con molta apprensione. Ho vissuto tante emozioni : paura, delusione, rabbia, consapevolezza, speranza. Ho sofferto come tutti per le limitazioni che hanno subito
le nostre vite e per la privazione di socializzazione. L’essere umano è fatto per stare in gruppo. Spero che al più presto finisca il brutto sogno che stiamo vivendo da più di un anno.
Quali sono i tuoi programmi futuri?
I programmi a breve scadenza sono certamente continuare la promozione del LP con la speranza di poterlo fare anche cantando dal vivo.
Per quanto riguarda il futuro continuerò certamente a fare quello che mi piace.
Viva la musica.