Painkillers ci raccontano la loro musica che allevia il dolore!

Painkillers ci raccontano la loro musica che allevia il dolore!

PainKillers è un gruppo che si propone come “antidolorifico” musicale per le nostre vite. Scoppiettanti ed esuberanti, col loro punk-rock ci regalano brani molto interessanti, come Disconnected, terzo singolo estratto dal loro album di debutto e di cui ci parleranno approfonditamente durante l’intervista. Con grande piacere, e gratitudine, accogliamo il gruppo che spacca di brutto e diamogli un caloroso benvenuto!

Com’è nata la passione per la musica?

Più che nata c’è sempre stata in ognuno di noi avendone sempre ascoltata tanta.
Siamo cresciuti a pane e musica!
Quello che inizialmente era solo un piacere dell’ascolto, con il tempo si è trasformato nella voglia di creare qualcosa di nostro.

Cosa significa e com’è nato il nome PAINKILLERS e il suo sound?
Il nostro nome deriva da quello che “musica” significa per noi. PainKillers come antidolorifici sonori che possono alleviare il dolore e tristezza e dare sollievo. Un valore condiviso che accomuna tutti noi.
Il nostro sound, caratterizzato dalle sonorità aggressive e immediate del punk, ed esaltate da quelle accattivanti del rock, è quello che più sentiamo nelle nostre corde e che ci permette di esplicitare il senso che ha per noi la musica.

Come è stato concepito il lavoro DISCONNECTED?
Disconnected è il terzo singolo estratto da Storyteller, l’album di debutto dei PainKillers.
Disconnected è figlia del momento storico che stiamo vivendo e della sensazione di isolamento che alle volte ci accompagna. Il brando dà voce a questo “sentire” diffuso semplicemente rappresentandolo.

E com’è nato il suo videoclip?
4 gennaio 2020, storico BLOOM di Mezzago. In questo tempio della musica abbiamo avuto l’onore di lanciare il nostro primo Album “Storyteller”. Una serata live che abbiamo deciso di immortalare, grazie al supporto di Davide Piras (grande videomaker e grande amico), proprio sulle note di Disconnected.
Ci piaceva l’idea di mostrare come il senso di isolamento proposto dal brano potesse trovare risposta nella sua condivisione in un magico live!

E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
Il brano è estratto dal nostro debut Album, “Storyteller”.

Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?
È iniziato tutto quasi per gioco. Quattro ragazzi con la passione per la musica che decidono di trovarsi a suonare. Più suonavamo e più volevamo suonare.  
Abbiamo iniziato a comporre e a proporre i nostri brani ogni volta che se ne presentava l’occasione. Quello che suonavamo alle persone piaceva e questo ci ha dato un grande stimolo a continuare.
È stato un percorso di crescita passato attraverso molti live, persone luoghi ed esperienze che ci hanno aiutato a crescere come musicisti e come persone.
Siamo solo all’inizio del nostro cammino, sentiamo di avere ancora tanto da condividere e speriamo di avere l’opportunità di farlo il prima possibile.

Quali sono le influenze artistiche?
Dal punk americano degli anni ‘70 fino al punk-rock contemporaneo; l’ispirazione più grande per la nostra musica però sono le punk-rock band californiane.

Quali sono le collaborazioni musicali?
A livello di collaborazioni abbiamo in cantiere un progetto con un gruppo punk della nostra zona! Speriamo di darvi maggiori informazioni il prima possibile!

E le collaborazion/i con Valery Records e Sorry Mom! nel lavoro promozionale?
Per il nostro primo album abbiamo collaborato dal punto di vista promozionale e discografico con Valery Records. È stata per noi una grande opportunità aver trovato qualcuno che credesse in noi e ci sostenesse nel nostro esordio nel mondo della musica.
La firma del contratto con Valery Records è stato un momento di passaggio importante che ci ha dato la consapevolezza che da qual momento avremmo potuto fare sul serio.
Da gennaio abbiamo stretto un accordo di management e licenza discografica con Sorry Mom!. Siamo solo all’inizio di questa collaborazione e ne siamo entusiasti perché abbiamo trovato una realtà dinamica e veloce con la quale ci sentiamo molto in sintonia.

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica?
Attraverso la nostra musica raccontiamo noi stessi, le nostre storie, le nostre emozioni e tutto quello che sentiamo, è proprio per questo che abbiamo deciso di intitolare il nostro primo album “Storyteller”.
Più che un desiderio di comunicare abbiamo un desiderio di condividere

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Pensiamo che in Italia ci siano persone di grandissimo talento e grandi musicisti, quello che manca sono i palchi per accoglierli. Mancano realtà e opportunità che diano spazio e possibilità ai tantissimi artisti di cui il nostro paese è ricchissimo…ed è un grande peccato! Pensiamo che tra questi artisti non famosi si potrebbero nascondere dei talenti che potrebbero segnare il corso della musica, ma che non avranno mai la possibilità di esprimere il loro potenziale.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?
Consigliamo vivamente “Invisible”, il primo singolo dell’album “Storyteller”, e “Live Your Dreams”, il secondo singolo. Nonostante i brani siano molto diversi tra loro, rappresentano a pieno il sound e il carattere dei PainKillers, fatto di sfumature che passano da un accattivante punk-rock ad una dolce e malinconica ballad che fa molto riflettere.
Entrambi i video dei singoli sono disponibili su YouTube.


Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?

Il covid-19 è stato sicuramente un brutto colpo sia da un punto di vista musicale, sia da un punto di vista personale. Vedersi negata la possibilità di fare live, di condividere di persona la nostra musica con il pubblico è… demoralizzante. Tuttavia non ci siamo dati per vinti, anzi! Abbiamo deciso di rimboccarci le maniche e valorizzare al massimo questo periodo. Fortunatamente abbiamo molti strumenti per comunicare e stare in contatto e proprio questi ci hanno permesso di lavorare alla nostra produzione artistica anche da remoto.
Appena usciremo da questo momento di confinamento forzato ci aspettiamo un periodo di grande fervore artistico e voglia di ricominciare che ci vedrà tutti più determinati a ripartire e riprenderci le nostre vite; e i PainKillers saranno più pronti che mai a cogliere questo momento.

Quali sono i programmi futuri?
Stiamo già lavorando a qualcosa di nuovo… (no spoiler), tenetevi pronti!


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